martedì 12 maggio 2015

BUONE NOTIZIE

Buone notizie da Osservatorio Balcani e Caucaso: riportiamo qui di seguito il testo pubblicato oggi su www.balcanicaucaso.org con i nostri migliori auguri agli amici di OBC perché questa conclusione positiva sia anche un nuovo inizio.

Nessun licenziamento, una dimissione volontaria, riduzione degli orari della componente giornalistica. Si conclude la vertenza che ha coinvolto OBC in questi mesi. Con una certezza: il grande sostegno ricevuto

Si è conclusa oggi la lunga vertenza che ha visto coinvolto Osservatorio Balcani e Caucaso e che prevedeva, inizialmente, il drastico ridimensionamento del nostro gruppo di lavoro. Da marzo, quando la situazione è emersa in tutta la sua gravità, molto è cambiato.
Innanzitutto è avvenuto che la comunità che in questi anni si è creata attorno a noi ed ha accompagnato il progetto Obc ha dimostrato tutta la sua solidarietà. Un appoggio straordinario, di migliaia di persone e centinaia di associazioni, università, testate giornalistiche e istituzioni. Un punto per tutti noi da cui ripartire.
Poi abbiamo ricevuto la conferma che l'Unione europea avrebbe continuato a sostenerci con un nuovo progetto a sostegno della libertà dei media. Avremo modo di parlarvi della nuova iniziativa in modo approfondito nelle prossime settimane.
Infine le istituzioni trentine hanno preso atto che Obc è un servizio messo a disposizione del nostro territorio e dell'Europa tutta e che merita un rilancio.
Tutto questo ha portato a una soluzione che evita licenziamenti: grazie ad una dimissione volontaria e alla solidarietà interna che ha portato ad un rilevante ridimensionamento degli orari della componente giornalistica della struttura.
Ora è quanto mai necessario lavorare assieme ai nostri storici sostenitori per rilanciare con ambizione il nostro progetto.
Vogliamo concludere ringraziando una volta ancora voi lettori, amiche, amici. E' soprattutto grazie a voi che Osservatorio Balcani e Caucaso potrà quest'anno festeggiare i suoi 15 anni di lavoro e, assieme a voi, continuare a lavorare per l'Europa che vogliamo: democratica, sostenibile e solidale.

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