La Serbia ha compiuto un progresso
storico nel processo di integrazione europea, ma ha davanti a sé
ancora importanti sfide da affrontare nel campo dell'economia e dello
stato di diritto. E' quanto afferma il rapporto annuale della
Commissione Europea sul processo di allargamento che sarà pubblicato
domani e che è stato anticipato dell'agenzia di stampa Tanjug.
Il rapporto, secondo queste
anticipazioni, riconosce gli importanti progressi compiuti da
Belgrado nel dialogo con Pristina – condizione chiave posta
dall'Unione per aprire il negoziato di adesione - e afferma che
l'attuazione dell'accordo di Bruxelles sta già producendo effetti
irreversibili sul terreno. Proprio alla luce di questi progressi la
Commissione proporrà che il Consiglio europeo di dicembre completi i
preparativi in modo che la prima conferenza intergovernativa possa
tenersi al più tardi il prossimo gennaio, come previsto dalle
conclusioni del Consiglio europeo dello scorso giugno.
Buone notizie per Belgrado, dunque, ma
le sfide che attendono la Serbia nel futuro prossimo sono
impegnative. Come per gli altri Paesi balcanici riguarderanno in
primo luogo lo stato di diritto (in particolare la riforma della
giustizia e la lotta a corruzione e criminalità organizzata), la
riforma della pubblica amministrazione e l'indipendenza delle
principali istituzioni, la libertà dell'informazione, la lotta alle
discriminazioni e la protezione delle minoranze.
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