Critiche e aperture nella relazione annuale di Bruxelles, ma i 28 restano divisi sull'adesione
Rilanciare il negoziato con Ankara,
malgrado la repressione delle proteste anti-governative della scorsa estate. E' questo il giudizio
della Commissione europea espresso nella relazione annualesull'allargamento dell'UE pubblicato mercoledì 16 ottobre. La
Turchia viene criticata per la repressione delle proteste
anti-governative e nel rapporto viene condannato "il ricorso
eccessivo alla forza da parte della polizia" contro i
manifestanti. Un comportamento, quello delle autorità turche, che
evidenzia per Bruxelles "il bisogno, imperativo, di sviluppare
una vera democrazia di natura partecipativa" e di "garantire
il rispetto delle libertà fondamentali". Dopo quanto avvenuto
nelle manifestazioni di piazza ad Istanbul e in decine di altre
città, in cui si sono registrati cinque morti, 8000 feriti e
migliaia di fermi e arresti, la Commissione Ue raccomanda, inoltre,
la creazione di un ente indipendente che vigili sull'operato delle
forze dell'ordine, sottolineando come il governo stia dimostrando
poca capacità di mediazione con le forze politiche per quanto
riguarda riforme
cruciali. La relazione annuale,
tuttavia, sottolinea anche i "passi importanti" fatti dal
governo Erdogan, come la limitazione del ruolo dei militari nella
sfera pubblica, le aperture sul decentramento istituzionale e
l'autorizzazione all'uso delle lingue diverse dal turco, come il
curdo.
La Commissione invita i governi degli
Stati membri a riaprire il dialogo con Ankara fermo da molto tempo.
Il negoziato di adesione all`Unione europea, era iniziato nel 2005 ma
entrò presto in crisi per la questione di Cipro e a causa
dell'opposizione di Francia e Germania che da sempre guidano il
fronte dei Paesi Ue contrari all'ingresso della Turchia. Dopo tre
anni di stallo il Consiglio europeo di giugno aveva trovato un
accordo per far ripartire il dialogo con Ankara con l'apertura del
capitolo negoziale numero 22, che riguarda la politica regionale. La
decisione definitiva fu però posticipata a causa della dura
repressione delle manifestazioni anti-governative. La Commissione
chiede ai 28 di aprire il nuovo capitolo negoziale e di aprire la
strada per l'inizio dei negoziati sui dossier numero 23 e 24, che
riguardano argomenti delicatissimi come i diritti fondamentali, la
giustizia, la libertà e la sicurezza. La riapertura del negoziato
con la Turchia sarà probabilmente nell'agenda del prossimo vertice
dei ministri degli Esteri dell`Unione, fissato per il 22 ottobre,
tenendo conto della relazione annuale della Commissione. Le posizioni
dei 28 al riguardo restano però alquanto divise.
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