L'arrivo di Emma Bonino a Tirana (Foto Stefano Marrella) |
In un incontro informale con giornalisti albanesi e italiani svoltosi ieri sera alla nostra ambasciata a Tirana, Emma Bonino ha detto di avere buoni motivi per credere che il rapporto del 16 ottobre sarà positivo per l'Albania e si è detta fiduciosa che il Consiglio europeo di dicembre darà via libera alla candidatura all'adesione probabilmente senza fissare però la data di apertura dei negoziati. Decisione che verrebbe rimandata al successivo Consiglio di marzo o tutt'al più a quello di giugno che segnerà anche l'inizio del semestre di presidenza dell'UE da parte dell'Italia, che sostiene fortemente l'integrazione dell'Albania e si è mossa in questi mesi per creare una rete di alleanze adatta allo scopo.
E' evidentemente, ha aggiunto Emma Bonino, che una volta conquistato lo status, spetterà all'Albania portare a compimento il processo di riforme richieste dall'UE e di cui il Paese ha urgente bisogno. Come ama ripetere spesso la nostra ministro degli Esteri, “il tango si balla in due”: l'adesione all'Unione Europea è una grande opportunità, ma richiede anche molta disciplina. E l'Italia è un esempio evidente in questo senso.
La visita proseguirà oggi con un'agenda molto fitta di incontri con le massime autorità albanesi: il presidente della reubblica, Bujar Nishani, il premier Edi Rama, il presidente del parlamento, Ilir Meta, e il ministro degli Esteri, Ditmir Bushati. In programma anche un intervento ad una tavola rotonda con imprenditrici italiane ed albanesi, presso l'Istituto italiano di cultura, e un incontro con imprenditori italiani che operano in Albania presso la residenza dell'ambasciatore italiano Massimo Gaiani. L'Italia è il principale partner commerciale dell'Albania e secondo solo alla Grecia come volume di investimenti nel Paese. Particolarmente importante, come abbiamo già avuto modo di dire, il partenariato nel settore energetico con il progetto del Trans Adriatic Pipeline che è una delle questioni al centro della visita.
Testo della corrispondenza andata in onda questa mattina a Radio Radicale
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