di Marina Szikora
La settimana scorsa, come abbiamo già
detto, si è aperta la 68a Assemblea Generale delle Nazioni Unite,
un'occasione che come ogni anno ha riunito a New York i capi di Stato
e di governo di un gran numero di Paesi rappresentati al Palazzo di
vetro. A guidare la delegazione della Croazia e' stato il presidente
Ivo Josipović. Nel suo intervento, il capo dello stato croato si e'
soffermato su diversi temi che riguardano la politica internazionale
e il ruolo delle Nazioni Unite.E' difficile, se non impossibile,
preannunciare lo sviluppo sostenibile, ha detto Josipović, se non ci
soffermiamo su una delle sue precondizioni essenziali – pace e
sicurezza. Per garantire la sicurezza internazionale e' importante
costruirla sulle lezioni imparate sia dai successi che dagli errori
del passato. Josipović ha indicato le missioni di pace in Croazia
che negli ultimi 20 anni ha passato un lungo cammino da un paese in
cui, appunto, c'erano diverse missioni di pace delle Nazioni Unite
fino a contribuire esso stesso oggi a salvaguardare la pace. Il
presidente croato non ha mancato di ricordare che quest'anno si
celebra il ventennario dalla fondazione dell'ICTY e la Croazia sin
dall'inizio si era impegnata per la sua istituzione. Ha ricordato
altrettanto l'istituzione dell'ICC nel 1998 come uno dei forse piu'
importanti raggiungimenti della civilta' dello secolo scorso e si
appellato ai paesi che non hanno ancora ratificato lo Statuto di Roma
di farlo al piu' presto.
In rilievo anche la riunione
ministeriale, che a latere dell'Assemblea Generale si e' tenuta sul
tema del rafforzamento economico delle donne nel processo della
costruzione di pace, presieduta dalla ministro degli esteri croata
Vesna Pusić. La posizione croata e' che lo sviluppo della sicurezza,
stato di diritto e diritti umani devono andare a pari passo.
Democrazia – non sono soltano diritti civili e politici, essa non
si concentra soltanto su elezioni libere e giuste, bensi' sui diritti
economici, sociali e culturali, ha detto Josipović. Ha aggiunto che
la Croazia appoggia soprattutto l'abolizione della pena di morte,
l'attuazione delle politiche che mirano all'eliminazione della
discriminazione, la tutela efficace e piena dei diritti dei bambini e
la realizzazione dei diritti delle persone portatori di handicap, il
miglioramento dei diritti delle donne e delle minoranze.
Tra i diversi argomenti attuali che il
presidente croato ha indicato nel suo intervento, vi e' anche la
ferma posizione della Croazia sulla necessita' del proseguimento del
processo di allargamento. „La Croazia crede fortemente che la
politica dell'allargamento dell'Ue e' una delle politiche di maggior
successo e delle piu' produttive dell'Ue“. Essa deve continuare per
quanto riguarda tutti i paesi dei Balcani Occidentali in base ai loro
raggiungimenti individuali, come la migliore opzione per una
stabilita' permanente della regione. Bisogna comprendere che la
riconciliazione e collaborazione diventano nuovi standard della
politica regionale e in questo senso salutiamo una maggiore
collaborazione tra i paesi dell'Europa sudorientale, sia quella
bilaterale che quella nell'ambito delle organizzazioni ed iniziative
regionali, ha detto Ivo Josipović alle Nazioni Unite.
Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in
onda il 3 ottobre 2013 a Radio Radicale.
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