di Marina Szikora [*]
Per la Serbia e le sue relazioni
bilaterali con altri paesi importantissimo il terzo vertice italo
serbo svoltosi martedi’ ad Ancona. L’Italia e’ il primo partner
economico della Serbia e forte sostenitore dell’ingresso di
Belgrado nell’Ue. A guidare le due delegazioni sono stati il
premier Enrico Letta e il suo omologo serbo Ivica Dačić. Nella
delegazione italiana, tra gli altri, anche il vicepremier Angelino
Alfano, la ministro degli esteri Emma Bonino e il ministro della
Difesa Mauro Mauro.
I media serbi mettono in primo piano le
dichiarazioni del premier Letta il quale ha riconfermato il
proseguimento senza tregua dell’appoggio dell’Italia alla via
europea della Serbia: “Vogliamo che la Serbia diventi la
ventinovesima stella dell’Ue” ha detto il premier italiano
ribadendo che l’Italia ha lavorato con grande impegno per il
processo di adesione di Belgrado all’Ue. Ora pero’, ha detto
Letta, devono essere fatti i passi necessari da perte dell’Ue e
della Serbia.
Il sostegno dell’Italia e’ molto
prezioso soprattutto perche’ la Serbia si trova in un momento
cruciale per quanto riguarda il suo cammino europeo e sotto attento
esame dell’Ue per quanto riguarda l’attuazione e la conclusione
degli accordi con Priština. Il Vertice Ue di dicembre dovrebbe
ribadire le decisioni di giugno convocando la Conferenza
intergovernativa per l’avvio effettivo dei negoziati.
In vista del vertice di Ancona, in una
intervista all’Ansa, il premier serbo Ivica Dačić ha detto che si
aspetta dall’Italia, in quanto maggiore paese amico tra tutti i
paesi dell’Occidente, di promuovere una immagine diversa della
Serbia nel mondo in base alla sua attuale politica di riforme
interne, avanzamento nelle eurointegrazioni, successo nel dialogo con
il Kosovo e sforzi compiuti nella riconciliazione regionale. Il
premier serbo ha ringraziato l’Italia per il costante sostegno nel
processo delle integrazioni europee e ha espresso speranza in
ulteriori aiuti da parte dell’Italia durante il processo di
negoziati.
Dačić ha aggiunto che la Serbia ha
soddisfatto tutte le richieste poste da Bruxelles e si aspetta la
decisione sull’inizio di negoziati senza nuovi condizionamenti.
Spiegando il suo cammino politico da un stretto collaboratore di
Slobodan Milošević fino all’uomo che guida la Serbia verso l’Ue,
Dačić ha sottolineato l’importanza di “imparare le lezioni del
passato”. “Il politico deve essere flessibile, ce lo insegna
anche la natura. Durante la storia sono scomparsi tutti quelli che
non sono riusciti ad adattarsi ai cambiamenti. La Serbia non vuole
essere un dinosauro.” ha concluso Dačić.
[*] Il testo è tratto dalla
trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a SudEst andata in onda il 17 ottobre a Radio Radicale
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