Non esiste sviluppo escludendo metà
della popolazione, ma le donne non devono cercare protezione ma rischiare in proprio
Nel corso della sua visita ufficiale in
Albania, la ministro degli Esteri Emma Bonino è intervenuta, insieme
al suo omologo albanese Ditmir Bushati, ad una tavola rotonda con
imprenditrici albanesi e italiane. All'incontro hanno preso parte
Linda Rama, moglie del premier Edi Rama, la viceministro dello
Sviluppo economico e del commercio Brunilda Paskali, la viceministro
per il Benessere sociale e la gioventù Gentiana Sula Mara, la
presidente dell'Associazione albanese delle donne imprenditrici
Flutula Xhabija, la presidente dell'Associazione "Imprenditrici
e Donne Dirigenti d'Azienda" (AIDDA) Franca Audisio Rangoni.
Presentata come “la donna delle cause
forti”, Emma Bonino ha ricordato la scuola radicale da cui
proviene, una scuola dei diritti, ma soprattutto una scuola dei
doveri e ha spiegato che il suo impegno sui diritti delle donne non è
un'ossessione per le minoranze, ma al contrario la sottolineatura di
una maggioranza: “In quasi tutti i Paesi le donne sono la
maggioranza della popolazione, ma non agli alti livelli della
società”. In questo senso molte sono le similitudini tra l'Italia
e l'Albania. Alle donne albanesi Emma Bonino ha portato quindi due
messaggi: il primo è che, guardando a come è cambiata la condizione
femminile in Italia in questi ultimi decenni, si vede che cambiare si
può e se si può si deve; il secondo è che questo cambiamento però
non è facile e soprattutto che le donne non devono aspettarsi che
gli altri facciano loro spazio.
Non può esistere sviluppo, ha detto
ancora Emma Bonino, se si esclude metà della popolazione. Se non lo
si vuole fare per convinzione, almeno lo si faccia per necessità. Ma
le donne, ha insistito la ministro, non devono cercare protezione ma,
al contrario, devono esporsi e rischiare in proprio. Da questo punto
di vista è fondamentale l'autonomia economica perché “due cuori e
una capanna è bello, ma due cuori e due conti in banca e meglio”.
Tutto ciò non toglie nulla ai sentimenti, ma aiuta nell'avere
consapevolezza di sé. Le donne, ha insistito ancora una volta Emma
Bonino, non sono una categoria: ciò che serve è uno spazio dove
ciascuna possa crescere come meglio crede, perché se è vero che “la
libertà non è sinonimo di felicità è sicuro che la non libertà è
sinonimo di dolore”.
Il video dell'intervento di Emma Bonino alla tavola rotonda delle imprenditrici albanesi e italiane a Tirana
Riprese di Stefano Marrella per Radio Radicale
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