di Marina Szikora
Le elezioni locali in Kosovo previste
per il prossimo 3 novembre saranno senza dubbio importanti anche nel
contesto delle relazioni tra Belgrado e Priština. Ma il presidente
della Serbia e' insoddisfatto per come procedono i preparativi e tra
l'altro ne parla in una recente intervista al Wall Street Journal.
Belgrado si dice impegnata a convincere i serbi in Kosovo a recarsi
alle urne e come sottolinea il presidente Nikolić con cio' si vuole
garantire loro la legittimita' di cui ne avranno bisogno nei colloqui
con l'Ue, con la comunita' internazionale e con Priština relativi ai
loro problemi. Inoltre, precisa il presidente serbo, Belgrado non
vuole piu' le istituzioni parallele bensi' quelle scelte secondo le
regole richieste da parte dell'Ue.
Secondo Nikolić adesso ci sono
problemi nell'organizzazione delle prossime elezioni per colpa
dell'amministrazione di Priština. Ha ricordato che la lista
appoggiata dal governo serbo non ha potuto tenere il nome che voleva
il quale consisteva nella parola 'Serbia'. Questa lista pero',
osserva Nikolić, non ha ottenuto un suo membro nella Commissione
elettorale e non ha nessun membro nel comitato elettorale in nessuna
parte del Kosovo cosiche' non sara' possibile controllare le
elezioni.
Quanto all'ingresso della Serbia
nell'Ue e il riconoscimento del Kosovo, Nikolić resta fermo sulla
posizione dura: sara' l'Europa a dover scegliere, afferma il
presidente della Serbia e rileva che Belgrado non e' mai stata
condizionata a dover rinunciare al Kosovo in cambio dell'ingresso
nell'Ue.
Come ha rilevato, tutti gli accordi
della Serbia con l'Ue sono per quanto riguarda lo status del Kosovo
neutrali. Nikolić ha ricordato che nell'Ue ci sono cinnque stati
membri che non hanno riconosciuto il Kosovo. „Se l'Europa ci
condizionasse in questo modo, significherebbe che essa non ci vuole
accogliere“ ha osservato il presidente serbo. Alla domanda se crede
nel dialogo tra Belgrado e Priština, la risposta e' che se non ci
credesse non ne avrebbe preso parte ma si e' qualificato come quello
che a questo dialogo guarda con maggiore attenzione rispetto agli
altri. Il presidente serbo ha rilevato l'impegno per la pace nei
Balcani e' si e' vantato di aver portato il suo paese nelle migliori
rleazioni con tutti gli stati dell'ex Jugoslavia e con altri paesi.
Quanto all'economia della Serbia,
Nikolić ha ammesso che la Serbia si trova in una grave situazione
economica e questo non si puo' nascondere. “Il governo precedente
ha rotto la collaborazione con il FMI e con la Banca mondiale, ma noi
siamo completamente aperti e abbiamo dimostrato di accettare le
regole economiche che esistono nel mondo”, ha sottolineato Nikolić.
Ha aggiunto che la Serbia adesso volta una nuova pagina, cerca
investitori che costruiranno fabbriche e il suo pregio e' anche
quello che prima dell'ingresso nell'Ue, avra' i mercati liberi con
molti paesi del mondo il che rappresenta una straordinaria occasione
per gli industriali dell'Ue.
Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in
onda il 3 ottobre 2013 a Radio Radicale.
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