Per i Paesi in lista d'attesa resta la
prospettiva dell'ingresso, ma il traguardo è lontano e con molte
incognite
Via libera allo status di candidato per
l'Albania, rilancio del negoziato con la Turchia, pur con un giudizio
fatto di luci e ombre, apprezzamento per i progressi compiuti da
Serbia e Kosovo, pollice verso per la Bosnia Erzegovina, niente di
nuovo per la Macedonia. Così, in estrema sintesi, si possono
sintetizzare i contenuti salienti della relazione annuale della
Commissione Europea sull'allargamento dell'Unione. Arrivato
puntuale come ogni anno a metà ottobre, si tratta di un documento
molto importante, perché contiene le raccomandazioni che
saranno poi esaminate dal Consiglio europeo a cui spettano le
decisioni formali sul proseguimento del processo di allargamento
dell'Unione. E ciò che emerge è che l'adesione di nuovi Paesi resta
in prospettiva, ma realisticamente il traguardo al momento è molto
lontano e comunque legato a molte incognite.
A parte la raccomandazione di concedere
all'Albania lo status di Paese candidato e di rilanciare il negoziato
con la Turchia, con l'apertura di nuovi dossier, e l'apprezzamento
per lo sforzo di normalizzazione dei rapporti compiuto da Belgrado e
Pristina, lo stato reale complessivo del processo di allargamento è sostanzialmente fermo. Non si profila a breve
alcuna svolta significativa. Per questo l'Ue pare intenzionata a
puntare molto sugli Accordi di stabilizzazione e associazione, il
primo step formale nel processo di integrazione e quindi considerati
l'anticamera dell'adesione. La Commissione sembra, più che in
passato, intenzionata a farne uno strumento per favorire una
partnership privilegiata a Paesi il cui ingresso effettivo nell'Ue
appare al momento lontano nel tempo e condizionato da questioni
rilevanti.
Il rapporto 2013, dopo l'ingresso un
po' in sordina della Croazia lo scorso 1° luglio, sembra riflettere
l'incertezza sul destino delle future adesioni, conseguente alle
difficoltà del negoziato con la Turchia e alle incertezze sulla
situazione dei Paesi dei Balcani occidentali, tuttavia indica anche
l'intenzione di rilanciare le prospettive di allargamento dell'Unione
dato che, come ha dichiarato il commissario responsabile, Stefan
Fuele, la politica di allargamento "rafforza la stabilità
economica e politica" dell'intero continente, poiché implica
"punti fondamentali come la lotta alla corruzione, la buona
governance economica, la libertà di parola e dei media, i diritti
umani e la protezione delle minoranze".
Il comunicato ufficiale della
Commissione Europea
Nessun commento:
Posta un commento