Erdogan parla a Prizren (Foto AP/Hurryet Daily News) |
di Marina Szikora
Le recenti dichiarazioni del premier
turco Recep Tayyip Erdogan a Prizren, che durante la sua visita in
Kosovo, ha affermato che “la Turchia e’ il Kosovo e il Kosovo e’
la Turchia” e che il Kosovo e’ il suo secondo paese, hanno
compromesso seriamente le relazioni tra Belgrado e Ankara. Il governo
serbo ha valutato tali dichiarazioni come una grave trasgressione del
diritto internazionale e una intromissione negli affari interni della
Serbia. Dichiarazioni del genere, secondo Belgrado, danneggiano
direttamente i rapporti tra Ankara e Belgrado e ostacolano gli sforzi
della Serbia a normalizzare la situazione nella regione e soprattutto
in Kosovo e Metochia. Il governo serbo ritiene doveroso, si legge in
un comunicato dell’esecutivo, che l’Ue attraverso i suoi organi
competenti e nelle capitali dei paesi membri, prenda delle misure
adeguate verso la Turchia, come usuale in simili circostanze, poiche’
si tratta di un atto con cui si trasgredisce il processo di pace
“nella provincia meridionale serba”.
Dure le reazioni anche del presidente
serbo Tomislav Nikolić il quale ha deciso di congelare la
partecipazione agli incontri trilaterali tra la Serbia, la Bosnia ed
Erzegovina e la Turchia finche’ la Turchia non presentera’ le
scuse alla Serbia per “questa aggressione senza armi”. Secondo il
capo dello stato serbo si tratta di “uno scandalo” che
bruscamente e senza scrupoli distrugge le buone e amichevoli
relazioni e riscrive la storia calpestando e non rispettando la
sovranita’ della Serbia. “Le idee di Kemal Ataturk non sono piu’
le idee della leadership turca” valuta Tomislav Nikolić. Dalla Turchia, il primo a replicare
alle aspre critiche serbe e’ il ministro degli esteri turco Ahmet
Davutoglu. Secondo le informazioni della stampa serba, in una
telefonata con il suo collegea serbo Ivan Mrkić, Davutoglu ha
precisato che si tratta di una interpretazione sbagliata e che le
parole del primo ministro turco sono state strappate dal contesto. La
Turchia, ha spiegato il capo della diplomazia turca, ha lo stesso
rapporto verso tutti i paesi balcanici. Il premier Erdogan ha parlato
di un destino comune di tutti i popoli dei Balcani, tutti i paesi
balcanici dovrebbero andare insieme verso la stabilita’ e pace.
Diversi analisti politici serbi e
conoscitori della politica turca sostengono invece che le parole del
primo ministro turco sono state indirizzate comunque a gran sostegno
del Kosovo e della vicinanza della Turchia al popolo albanese. La
posizione espressa a Prizren e’ scorretta verso la Serbia e suscita
indubbiamente una risposta politica adeguata, ritiene Darko
Tanasović, ex ambasciatore serbo in Turchia e vi aggiunge anche la
presenza del premier albanese Edi Rama nell’ambito della campagna
elettorale in Kosovo. Parlando di politica neo ottomana della
Turchia, Tanasović afferma che essa per molti versi si e’
dimostrata controproducente e che rispetto a diversi fronti falliti
ora e’ rimasto quello dei Balcani dove Ankara valuta di avere
ancora spazio di manovra per essere proattiva il che si manifesta nel
sostegno ai piani nazionali albanesi e bosgnacchi.
Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Suid Est andata inonda oggi a Radio Radicale.
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