Ivica Dacic e Hashim Thaci |
Di Marina Szikora [*]
Lunedi', una nuova riunione tra il
premier serbo Ivica Dačić e quello kosovaro Hashim Thaci convocata
a Bruxelles dall'Altro rappresentante per la politica estera e di
sicurezza dell'UE Catherine Ashton. L'invito all'incontro e' stata
una specie di reazione da parte di Bruxelles dopo l'inasprimento di
tensioni tra Belgrado e Priština a seguito della decisione delle
autorita' kosovare di proibire ai funzionari della Serbia, in
concreto al premier Dačić, di recarsi in Kosovo durante la campagna
elettorale per le elezioni locali che si terranno il prossimo 3
novembre. Dopo che settimana scorsa gli e' stato vietato l'ingresso
in Kosovo, Dačić ha annunciato che se questo divieto continuera' ad
essere in vigore, allora Belgrado si ritirera' dal dialogo con
Priština. Per il premier Dačić, il divieto di poter recarsi in
Kosovo e sollecitare la popolazione serba a votare alle elezioni
indette in base alle regole di Priština significa puro ostruzionismo
dell'accordo di Bruxelles.
Il diciassettesimo giro di colloqui,
stando alle informazioni mediatiche serbe, si e' concluso con
abbastanza successo. Tema principale dei colloqui e' stata appunto
l'attuazione dell'accordo di Bruxelles nell'ambito dei preparativi
per le elezioni locali in Kosovo. Dopo l'incontro, il premier serbo
Dačić ha dichiarato che e' stato accordato un meccanismo secondo il
quale ai funzionari serbi sara' acconsentito di recarsi in Kosovo
durante la campagna elettorale. Oltre a questo argomento, Dačić ha
spiegato che si e' parlato anche delle liste elettorali e della
partecipazione dei serbi in quanto osservatori del processo
elettorale. Nelle liste elettorali e' stato raggiunto l'accordo che
verranno iscritti ancora 12.000 serbi kosovari dei quattro comuni al
nord. Inoltre, in base a documenti nuovi, si riesaminera' anche la
possibilita' di iscrivere un numero maggiore di profughi che
attualmente vivono in Serbia. Allo stato attuale la Commissione
elettorale centrale in Kosovo ha acconsentito di votare al 17 per
cento di questa popolazione, un numero che secondo Dačić e'
estremamente esiguo.
Anche il premier kosovaro Hashim Thaci
ha confermato che la liberta' di circolazione „senza
discriminazione“ sara' rispettata e che le autorita' kosovare
risponderanno a ogni richiesta dei funzionari serbi di visitare il
Kosovo, se queste richieste verranno presentate alle istituzioni
competenti e secondo la legge.
[*] Il testo è la trascrizione di
parte della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est
andata in onda il 10 ottobre a Radio Radicale
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