Candidatura "condizionata" per l'Albania, rinvio dei negoziati con la Serbia a causa del Kosovo, giudizio negativo sullo stato delle riforme in Turchia
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Conferimento all'Albania dello status
ufficiale di Paese candidato all'adesione all'Ue, rinvio dell'a
fissazione della data di apertura dei negoziati di adesione della
Serbia, giudizio sostanzialmente negativo sull'avanzamento delle
riforme in Turchia. Il rapporto annuale della Commissione europea sui
progressi del processo di Allargamento conferma sostanzialmente le
anticipazioni circolate nei giorni scorsi sui media dei Paesi
interessati. In una conferenza stampa a Bruxelles, il commissario Ue
per l'Allargamento, Stefan Fuele, ha presentato ufficialmente il
documento con cui ogni anno l'esecutivo comunitario fa il punto sul
processo di integrazione dei Paesi che aspirano all'adesione all'Ue.
Dopo essersi vista bocciare per due
anni di fila la richiesta di candidatura all'Ue presentata nel 2009,
l'Albania ha finalmente ottenuto lo status ufficiale di Paese
candidato, ma "condizionato" al rispetto di alcuni impegni
fissati dalla Commissione che assicurino il superamento della crisi
politica che da tre anni blocca il processo di riforme. La decisione
dell'esecutivo di Bruxelles dovrà essere ora formalizzata dal
Consiglio europeo di dicembre.
La Serbia, candidata ufficialmente da
marzo scorso, come previsto da settimane dovrà invece aspettare
ancora la fissazione della data di inizio dei negoziati formali di
adesione dall'Ue che resta condizionata a "visibili e tangibili
miglioramenti delle relazioni con il Kosovo". Secondo la
Commissione europea "la Serbia deve continuare il suo impegno
costruttivo nella cooperazione regionale e nel rafforzamento delle
relazioni con i Paesi vicini". Bruxelles riconosce che in tale
contesto "una prima serie di risultati è stata raggiunta nel
dialogo con Pristina”, tuttavia “l'applicazione degli accordi
raggiunti non è stata uniforme". Il documento è stato
consegnato dall'ambasciatore Ue in Serbia, Vincent Degert, al
premier, Ivica Dacic, in concomitanza con la presentazione del
rapporto a Bruxelles. Il commissario per l'Allargamento, Fuele,
compirà poi una visita a Belgrado.
Il rapporto Ue si sofferma sul
compromesso con cui Belgrado ha accettato di partecipare ai forum regionali dove sia presente anche il
Kosovo in qualità di stato indipendente. "L'interpretazione
serba dell'accordo sulla cooperazione regionale e la rappresentanza
del Kosovo è stata infine chiarita e, qualora applicata, non
ostacola più il carattere inclusivo della cooperazione regionale".
In tale quadro la Commissione Ue ricorda come "la nuova
leadership serba ha ribadito il suo impegno ad applicare tutti gli
accordi già raggiunti nel dialogo con Pristina, così come di
iniziare ad affrontare le questioni politiche". Ne consegue,
indica Bruxelles, che "il rispetto di questi impegni è chiave
per aprire la prossima fase dell'integrazione della Serbia nell'Ue".
Ampiamente previsto,e anticipato nei
giorni scorsi, è ancora sostanzialmente negativo il giudizio della
Commissione europea sui progressi fatti dalla Turchia nel campo del
rispetto dei diritti fondamentali, che sono tra le condizioni chiave
per l'adesione all'Ue. "Aumentano le preoccupazioni per la
mancanza di progressi sostanziali verso un pieno rispetto dei criteri
politici, la situazione sul rispetto dei diritti fondamentali
continua a essere una fonte di grave preoccupazione", si legge
nel rapporto annuale di Bruxelles. Nel sottolineare come sia
"interesse" dell'Ue e di Ankara che "i negoziati di
adesione recuperino slancio", il rapporto ricorda inoltre,
nonostante "recenti miglioramenti legislativi", nel
contesto della lotta al terrorismo ed al crimine organizzato,
persistano "ricorrenti violazioni del diritto alla liberta' ed
alla sicurezza, al giusto processo, ed alla liberta' di espressione
ed associazione", mentre restano di grande preoccupazione "le
restrizioni alla liberta' dei media" e i processi contro
scrittori e giornalisti.
Secondo la Commissione Ue, la questione
curda "rimane una sfida chiave per la democrazia turca:
l'apertura democratica si e' virtualmente bloccata", mentre
permane lo stallo nei negoziati sulla riunificazione di Cipro. Il rapporto
ammonisce che "nonostante i ripetuti appelli da parte del
Consiglio e della Commissione, la Turchia non ha ancora assicurato
una piena attuazione non discriminatoria degli obblighi derivanti
dall'Unione doganale con l'Ue e non ci sono stati progressinella normalizzazione dei rapporti
bilaterali con Cipro". Bruxelles ribadisce dunque "le sue
serie preoccupazioni per le dichiarazioni e le minacce turche e
chiede il pieno rispetto del ruolo dellapresidenza del Consiglio" dell'Ue,
che fino a dicembre e' tenuta da Nicosia.
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