mercoledì 10 ottobre 2012

UNIONE EUROPEA: PUBBLICATO OGGI IL RAPPORTO ANNUALE SULL'ALLARGAMENTO

Candidatura "condizionata" per l'Albania, rinvio dei negoziati con la Serbia a causa del Kosovo, giudizio negativo sullo stato delle riforme in Turchia

Stuart Chalmers / Flickr
Conferimento all'Albania dello status ufficiale di Paese candidato all'adesione all'Ue, rinvio dell'a fissazione della data di apertura dei negoziati di adesione della Serbia, giudizio sostanzialmente negativo sull'avanzamento delle riforme in Turchia. Il rapporto annuale della Commissione europea sui progressi del processo di Allargamento conferma sostanzialmente le anticipazioni circolate nei giorni scorsi sui media dei Paesi interessati. In una conferenza stampa a Bruxelles, il commissario Ue per l'Allargamento, Stefan Fuele, ha presentato ufficialmente il documento con cui ogni anno l'esecutivo comunitario fa il punto sul processo di integrazione dei Paesi che aspirano all'adesione all'Ue.

Dopo essersi vista bocciare per due anni di fila la richiesta di candidatura all'Ue presentata nel 2009, l'Albania ha finalmente ottenuto lo status ufficiale di Paese candidato, ma "condizionato" al rispetto di alcuni impegni fissati dalla Commissione che assicurino il superamento della crisi politica che da tre anni blocca il processo di riforme. La decisione dell'esecutivo di Bruxelles dovrà essere ora formalizzata dal Consiglio europeo di dicembre.

La Serbia, candidata ufficialmente da marzo scorso, come previsto da settimane dovrà invece aspettare ancora la fissazione della data di inizio dei negoziati formali di adesione dall'Ue che resta condizionata a "visibili e tangibili miglioramenti delle relazioni con il Kosovo". Secondo la Commissione europea "la Serbia deve continuare il suo impegno costruttivo nella cooperazione regionale e nel rafforzamento delle relazioni con i Paesi vicini". Bruxelles riconosce che in tale contesto "una prima serie di risultati è stata raggiunta nel dialogo con Pristina”, tuttavia “l'applicazione degli accordi raggiunti non è stata uniforme". Il documento è stato consegnato dall'ambasciatore Ue in Serbia, Vincent Degert, al premier, Ivica Dacic, in concomitanza con la presentazione del rapporto a Bruxelles. Il commissario per l'Allargamento, Fuele, compirà poi una visita a Belgrado.

Il rapporto Ue si sofferma sul compromesso con cui Belgrado ha accettato di partecipare ai forum regionali dove sia presente anche il Kosovo in qualità di stato indipendente. "L'interpretazione serba dell'accordo sulla cooperazione regionale e la rappresentanza del Kosovo è stata infine chiarita e, qualora applicata, non ostacola più il carattere inclusivo della cooperazione regionale". In tale quadro la Commissione Ue ricorda come "la nuova leadership serba ha ribadito il suo impegno ad applicare tutti gli accordi già raggiunti nel dialogo con Pristina, così come di iniziare ad affrontare le questioni politiche". Ne consegue, indica Bruxelles, che "il rispetto di questi impegni è chiave per aprire la prossima fase dell'integrazione della Serbia nell'Ue".

Ampiamente previsto,e anticipato nei giorni scorsi, è ancora sostanzialmente negativo il giudizio della Commissione europea sui progressi fatti dalla Turchia nel campo del rispetto dei diritti fondamentali, che sono tra le condizioni chiave per l'adesione all'Ue. "Aumentano le preoccupazioni per la mancanza di progressi sostanziali verso un pieno rispetto dei criteri politici, la situazione sul rispetto dei diritti fondamentali continua a essere una fonte di grave preoccupazione", si legge nel rapporto annuale di Bruxelles. Nel sottolineare come sia "interesse" dell'Ue e di Ankara che "i negoziati di adesione recuperino slancio", il rapporto ricorda inoltre, nonostante "recenti miglioramenti legislativi", nel contesto della lotta al terrorismo ed al crimine organizzato, persistano "ricorrenti violazioni del diritto alla liberta' ed alla sicurezza, al giusto processo, ed alla liberta' di espressione ed associazione", mentre restano di grande preoccupazione "le restrizioni alla liberta' dei media" e i processi contro scrittori e giornalisti.

Secondo la Commissione Ue, la questione curda "rimane una sfida chiave per la democrazia turca: l'apertura democratica si e' virtualmente bloccata", mentre permane lo stallo nei negoziati sulla riunificazione di Cipro. Il rapporto ammonisce che "nonostante i ripetuti appelli da parte del Consiglio e della Commissione, la Turchia non ha ancora assicurato una piena attuazione non discriminatoria degli obblighi derivanti dall'Unione doganale con l'Ue e non ci sono stati progressinella normalizzazione dei rapporti bilaterali con Cipro". Bruxelles ribadisce dunque "le sue serie preoccupazioni per le dichiarazioni e le minacce turche e chiede il pieno rispetto del ruolo dellapresidenza del Consiglio" dell'Ue, che fino a dicembre e' tenuta da Nicosia.


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