La prima giornata del Consiglio europeo
di Bruxelles, conclusasi alle 3 del mattino, ha prodotto anche una dichiarazione specifica sulla
Grecia nella quale i capi di Stato e di governo dell'Eurozona si
rallegrano “dei progressi compiuti dalla Grecia e dalla troika in
vista del raggiungimento di un accordo sulle politiche a sostegno del
programma di aggiustamento”. Le decisioni sulle nuove misure del
governo greco e sull'eventuale concessione di due anni in più di
tempo per il consolidamento di bilancio, a cui comunque non si fa
cenno nel documento, saranno prese alla luce della relazione della
troika Ue-Bce- Fmi.
“Accogliamo con favore la
determinazione del governo greco a rispettare i suoi impegni e
plaudiamo ai notevoli sforzi profusi dal popolo greco”, dicono i
leader dell'Eurozona. Tuttavia, l'austerità non è finita: “Ci
attendiamo che la Grecia prosegua le riforme di bilancio e
strutturali, e incoraggiamo i suoi sforzi volti ad assicurare la
rapida attuazione del programma [...] al fine di accrescere la
competitività del settore privato, gli investimenti privati e
l'efficacia del settore pubblico. Tali condizioni - conclude il
documento - consentiranno alla Grecia di realizzare una crescita
rinnovata e ne assicureranno il futuro nella zona euro”.
Per il presidente dell'Eurogruppo,
Jean-Claude Juncker, con questa dichiarazione “si e' stabilito in
modo definitivo che nessuno pensa ne' chiede di escludere la Grecia
dall'eurozona ne' di metterla in una posizione in cui si
autoescluderebbe” dalla moneta unica. A questo punto, secondo
Juncker, “tutte queste discussioni sulla 'Grexit', che sono un
insulto ai greci, non sono piu' sul tavolo”. Anche per il
presidente francese Francois Hollande “la questione della
permanenza della Grecia nell'euro non si dovra' piu' porre”.
Hollande riconosce che in Grecia “ci sono stati dei progressi” ed
anche se c'e' “qualcosa ancora da chiarire” il processo sta
andando nella giusta direzione. Da qui il segnale di fiducia che la
Francia, ma anche l'Eurozona con la nota diffusa questa notte, hanno
voluto lanciare nei confronti di Atene a fronte “degli sforzi e
delle sofferenze” che il popolo greco sta subendo: “Il mio
obiettivo e' che, dopo il rapporto della troika, si arrivi a
sbloccare i fondi per la Grecia gia' nelle prossime settimane”, ha
detto ancora il presidente francese.
Il capo del governo italiano, Mario
Monti, ha sottolineato da parte sua proprio la novità dell'apprezzamento espresso dai leader
per gli sforzi fatti dalla Grecia e la convinzione con cui è stato
riaffermato che Atene non lascerà l'euro: “Non è la prima volta
che il Consiglio si occupa della Grecia ma questa volta c'è un
bilancio positivo che è stato sottolineato nelle conclusioni del
vertice” che riconosce “lo sforzo fatto dal popolo greco su
impulso del Governo”. Ma ancor più che nelle conclusioni, secondo
Monti è significativo quello che ha detto Junker, secondo cui “al
Consiglio europeo si è stabilito in modo definitivo che nessuno
pensa né chiede di escludere la Grecia dall'eurozona, né di
metterla in una posizione in cui si autoescluda”.
Anche la cancelliera tedesca Angela
Merkel ha voluto dare il suo contributo a questa atmosfera di letizia
e si è detta “molto contenta del fatto che la Grecia sia sul
binario giusto”. “C'e' un buon coordinamento tra me e il primo
ministro”, ha dichiarato la cancelliera riferendo di essere stata
informata dal premier greco Antonis Samaras circa i progressi fatti
dal governo di Atene per la “messa in atto di misure necessarie”.
E se queste misure saranno ben attuate, ha aggiunto Merkel, la Grecia
ha “buone probabilita'” di prosperare nell'eurozona.
Peccato che a questo clima di
rinnovata fiducia per la Grecia e al nuovo orizzonte di speranza che,
si spera, si aprirà per i suoi cittadini, non potrà partecipare
l'uomo di 66 anni morto di infarto ieri ad Atene durante i violenti
scontri che hanno accompagnato la manifestazione di piazza nella
giornata di sciopero generale contro i nuovi tagli annunciato dal
governo per poter ottenere la nuova tranche di aiuti internazionali.
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