La visita ufficiale a Roma, alla
vigilia del rapporto annuale della Commissione Europea che ha
rinviato al fissazione della data di apertura dei negoziati per
l'adesione, è stata l'occasione per il presidente serbo Tomislav
Nikolic per nuove dichiarazioni “revisioniste” sul genocidio di
Srebrenica e sui due principali imputati del Tribunale internazionale
per l'ex Jugoslavia. Parole che certo non aiutano l'immagine
internazionale della Serbia e che sollevano pià di un interrogativo
sugli orientamenti della nuova leadership di Belgrado. A questo proposito Nikolic ha parlato anche del Kosovo confermando che la Serbia non rinuncerà alla sua (ex)provincia per l'Europa. L'Italia, da parte sua, appoggerà comunque l'integrazione della Serbia, perché, ha ricordato Napolitano, i 27 non hanno una posizione comune sul Kosovo.
Qui di seguito il testo della
corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud
Est andata in onda oggi 11 ottobre a Radio Radicale.
Il presidente della Serbia, Tomislav
Nikolić, ha lanciato un'altra dichiarazione scandalosa in cui ha
affermato che a Srebrenica non vi e' stato il genocidio e ha perfino
aggiunto che Radovan Karadžić e Ratko Mladić, che attualmente si
trovano sotto processo per crimini di guerra e contro l'umanita'
all'Aja, sono innocenti e cosi' devono essere considerati finche' non
sara' dimostrata la loro colpevolezza. Secondo il presidente della
Serbia si tratta di una colpa individuale dei rappresentanti del
popolo serbo. Nikolić ha detto che il Parlamento serbo ha condannato
questo crimine, ma non lo ha indicato come genocidio. "Nessun
serbo ammette il genocidio di Srebrenica e nemmeno io", ha detto
il capo dello stato serbo che martedi' si e' trovato in visita
ufficiale in Italia.
Quanto all'adesione all'Unione Europea,
il Corriere della sera ha sottolineato che secondo Nikolić l'Ue non
dovrebbe porre nuove condizioni alla Serbia quali il riconoscimento
dell'indipendenza del Kosovo perche', se e' indispensabile rinunciare
al Kosovo, allora e' piu' accettabile dimenticare l'Europa. Parlando
del proseguimento dei negoziati con il Kosovo, Nikolić ha precisato
che non evitera' l'incontro con il premier del Kosovo Hashim Thaci,
ma ha rilevato che prima bisogna deve essere concluso il procedimento
penale contro Thaci per il presunto di traffico di organi di
prigionieri serbi durante la guerra in Kosovo.
I media serbi, a proposito della prima
visita ufficiale in un paese membro dell'Ue del presidente Nikolić,
hanno sottolineato che il presidente italiano Giorgio Napolitano ha
precisato che la richiesta alla Serbia di riconoscere l'indipendenza
del Kosovo come condizione per l'inizio dei negoziati di adesione non
e' una posizione comune dell'Unione. Il capo dello stato italiano ha
aggiunto che per la Serbia si apre una nuova fase di negoziati di
integrazione europea estremamente complessi, ma ha sottolineato che
la Serbia ha il pieno appoggio dell'Italia su questa via.
"Appoggeremo tutti gli sforzi
della Serbia nella fase di negoziati sull'adesione all'Ue. Noi non
siamo tra quei paesi o governi dell'Unione che creano ostacoli, vale
a dire richiedono la connessione del riconoscimento dell'indipendenza
del Kosovo", ha precisato il presidente Napolitano aggiungendo
che ci sono "differenze nelle posizioni", ma nonostante
questo, e nonostante le posizioni individuali dei governi, l'intera
Ue dovrebbe investire seri sforzi affinche' i negoziati con la Serbia
abbiano un esito positivo. Nikolić da parte sua ha detto che e'
inaccetabile che nel periodo tra l'ottenimento dello status di
candidato e l'apertura dei negoziati di adesione vengano poste nuove
condizioni e ha rilevato che la Serbia considererà come nuove
condizioni tutto cio' che non e' scritto nell'ultimo rapporto della
Commissione europea sull'avanzamento del processo di integrazione.
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