giovedì 11 ottobre 2012

NIKOLIĆ CI RIPROVA: A SREBRENICA NON E' STATO COMMESSO NESSUN GENOCIDIO


La visita ufficiale a Roma, alla vigilia del rapporto annuale della Commissione Europea che ha rinviato al fissazione della data di apertura dei negoziati per l'adesione, è stata l'occasione per il presidente serbo Tomislav Nikolic per nuove dichiarazioni “revisioniste” sul genocidio di Srebrenica e sui due principali imputati del Tribunale internazionale per l'ex Jugoslavia. Parole che certo non aiutano l'immagine internazionale della Serbia e che sollevano pià di un interrogativo sugli orientamenti della nuova leadership di Belgrado. A questo proposito Nikolic ha parlato anche del Kosovo confermando che la Serbia non rinuncerà alla sua (ex)provincia per l'Europa. L'Italia, da parte sua, appoggerà comunque l'integrazione della Serbia, perché, ha ricordato Napolitano, i 27 non hanno una posizione comune sul Kosovo.
Qui di seguito il testo della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi 11 ottobre a Radio Radicale.


Il presidente della Serbia, Tomislav Nikolić, ha lanciato un'altra dichiarazione scandalosa in cui ha affermato che a Srebrenica non vi e' stato il genocidio e ha perfino aggiunto che Radovan Karadžić e Ratko Mladić, che attualmente si trovano sotto processo per crimini di guerra e contro l'umanita' all'Aja, sono innocenti e cosi' devono essere considerati finche' non sara' dimostrata la loro colpevolezza. Secondo il presidente della Serbia si tratta di una colpa individuale dei rappresentanti del popolo serbo. Nikolić ha detto che il Parlamento serbo ha condannato questo crimine, ma non lo ha indicato come genocidio. "Nessun serbo ammette il genocidio di Srebrenica e nemmeno io", ha detto il capo dello stato serbo che martedi' si e' trovato in visita ufficiale in Italia.
Quanto all'adesione all'Unione Europea, il Corriere della sera ha sottolineato che secondo Nikolić l'Ue non dovrebbe porre nuove condizioni alla Serbia quali il riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo perche', se e' indispensabile rinunciare al Kosovo, allora e' piu' accettabile dimenticare l'Europa. Parlando del proseguimento dei negoziati con il Kosovo, Nikolić ha precisato che non evitera' l'incontro con il premier del Kosovo Hashim Thaci, ma ha rilevato che prima bisogna deve essere concluso il procedimento penale contro Thaci per il presunto di traffico di organi di prigionieri serbi durante la guerra in Kosovo.
I media serbi, a proposito della prima visita ufficiale in un paese membro dell'Ue del presidente Nikolić, hanno sottolineato che il presidente italiano Giorgio Napolitano ha precisato che la richiesta alla Serbia di riconoscere l'indipendenza del Kosovo come condizione per l'inizio dei negoziati di adesione non e' una posizione comune dell'Unione. Il capo dello stato italiano ha aggiunto che per la Serbia si apre una nuova fase di negoziati di integrazione europea estremamente complessi, ma ha sottolineato che la Serbia ha il pieno appoggio dell'Italia su questa via.
"Appoggeremo tutti gli sforzi della Serbia nella fase di negoziati sull'adesione all'Ue. Noi non siamo tra quei paesi o governi dell'Unione che creano ostacoli, vale a dire richiedono la connessione del riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo", ha precisato il presidente Napolitano aggiungendo che ci sono "differenze nelle posizioni", ma nonostante questo, e nonostante le posizioni individuali dei governi, l'intera Ue dovrebbe investire seri sforzi affinche' i negoziati con la Serbia abbiano un esito positivo. Nikolić da parte sua ha detto che e' inaccetabile che nel periodo tra l'ottenimento dello status di candidato e l'apertura dei negoziati di adesione vengano poste nuove condizioni e ha rilevato che la Serbia considererà come nuove condizioni tutto cio' che non e' scritto nell'ultimo rapporto della Commissione europea sull'avanzamento del processo di integrazione.  


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