Di Marina Szikora [*]
Nonostante le previsioni un po'
incerte, alle elezioni anticipate in Montenegro il veterano politico,
il premier Milo Đukanović, ha riconfermato la vittoria, questa
volta pero' con una maggioranza relativa. Dovra' entrare in
coalizione con il Partito bosgnacco e con altri partiti delle
minoranze. Da osservare che le due coalizioni che rappresentavano i
serbi in Montenegro, non sono entrate in parlamento. Entrambi le
coalizioni nella campagna elettorale hanno messo l'accento sulla
"tutela degli interessi nazionali" in Montenegro. Il
presidente del partito governativo, del Partito Democratico
Socialista e leader della coalizione di questo partito con il Partito
socialdemocratico e il Partito liberale, il premier uscente, Milo
Đukanović ha dichiarato che la vittoria della coalizione ha reso
possibile che si inizi subito a formare il nuovo governo.
Rivolgendosi nella notte elettorale a tanti dei suoi sostenitori,
Đukanović ha valutato che il potere in Montenegro "e' l'unico
in Europa che nelle condizioni della crisi e' riuscito a mantenere la
fiducia".
Domenica scorsa, le elezioni anticipate
in Montenegro sono state le none elezioni per il rinnovo del
parlamento dalla fine del partito unico e le terze da quando
Podgorica nel 2006 ha proclamato l'indipendenza dalla Serbia. Alle
elezioni hanno preso parte sette coalizioni, cinque partiti e un
gruppo di cittadini. I 514.000 cittadini aventi diritto di voto hanno
eletto il nuovo Parlamento composto da 81 deputati. Come spiegato
nella decisione del capo dello stato, Filip Vujanović, i
montenegrini si sono recati alle urne prima del termine previsto,
vale a dire prima della prossima primavera affinche' il governo possa
avere la piena legittimita' a portare il paese al suo obiettivo
finale, cioè l'adesione all'Ue. Va detto che durante la campagna
elettorale si sono individuati due grandi blocchi politici: la
coalizione 'Per il Montengro europeo' di Milo Đukanović e il Fronte
Democratico. La coalizione 'Per il Montenegro europeo' e' composta
dal Partito Democratico Socialista di Milo Đukanović, dal Partito
Socialdemocratico di Ranko Krivokapić, il presidente del Parlamento
uscente e per la prima volta, con loro vi e' il Partito Liberale di
Andija Popović. Dall'altra parte c'era il Fronte Democratico guidato
da Miodrag Lekić, ex diplomatico dai tempi dell'ex stato comune
Serbia e Montenegro. Di questa coalizione fanno parte tre partiti. Al
tempo stesso, domenica si sono svolte anche le elezioni locali a
Kotor, Budva e Nikšić. Da aggiungere che il voto e' stato seguito
da 1200 osservatori locali e circa cento rappresentanti dell'OSCE.
La situazione economica e sociale in
Montenegro e' sempre piu' difficile, sempre piu' numerosi sono gli
scandali di corruzione ed intorno all'uomo forte del Montenegro, il
premier Milo Đukanović, si sta sempre piu' stringendo il cerchio
fatto dall'amicizia con gli oligarchi dubbiosi e persone contro le
quali pendono i mandati di cattura dell'Interpol, compromettendo
cosi' il suo carisma, scrive un commento del quotidiano croato
'Jutarnji list'. Tra gli scandali che premono si trova quello
provocato dalle tangenti nella vendita del Telecom montenegrino, in
piu' gli affari della sorella di Đukanović. Tutto questo ha
provocato critiche che Đukanović ha trasformato il Montenegro in
"una proprieta' privata". Dall'altra parte, quello che
sicuramente e' stato il cavallo vincente di Đukanović e' l'inizio
dei negoziati di adesione con l'Ue poiche' il 56 percento dei
cittadini appoggia l'ingresso del Paese nell'Ue. C'e' da aggiungere
che lo stato e' anche compromesso dai partiti filo serbi, tutt'ora
contrari all'indipendenza del Montenegro.
I partiti di opposizione montenegrini
hanno reagito diversamente ai risultati delle elezioni, ma tutti come
qualitativo hanno sottolineato il fatto che la coalizione governativa
di Milo Đukanović non ha ottenuto la maggioranza assoluta e quindi
per la formazione del governo saranno necessari i partiti delle
minoranze. Il lieder del Frone Democratico, Miodrag Lekić, ha
invitato tutti i partiti delle minoranze di essere "all'altezza
del compito" e ha annunciato che il Fronte il quale dopo le
elezioni e' diventato la maggior forza di opposizione in Parlamento,
discutera' con tutte le "forze democratiche" del Paese
sulla formazione del cosiddetto "governo di unita'". Questo
e' l'inizio della fine del potere del DPS, ha detto Lekić. Il Fronte
ha vinto sette seggi in piu' rispetto alle precedenti elezioni e con
altri due partiti di opposizione che in tutto hanno vinto 36 seggi,
vale a dire tre meno della coalizione governativa, potrebbero in
effetti formare la maggioranza con i partiti delle minoranze. Gli
analisti valutano pero' che e' piu' probabile l'alleanza
post-elettorale della coalizione di Đukanović con i partiti delle
minoranze.
[*] Corrispondente di Radio Radicale.
Il testo è la trascrizione della corrispondenza per la puntata diPassaggio a Sud Est andata in onda oggi.
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