Di Marina Szikora [*]
Il contenzioso tra Croazia e Slovenia
sulla Ljubljanska banka non deve in nessun modo essere collegato con
l'allargamento dell'Ue, ha detto Peter Stano, portavoce del
commissario europeo all'allargamento, Stefan Fuele, informano i media
croati. Per l'agenzia austriaca APA Stano ha sottolineato che la
Commissione uropea e' convinta che tutti i paesi membri dell'Ue
ratificheranno l'accordo di adesione della Croazia firmato lo scorso
novembre. Il portavoce di Stefan Feule si e' detto certo che la
Croazia il prossimo primo luglio diventera' membro a pieno titolo
dell'Ue. Le dichiarazioni del portavoce del commissario europeo
vengono interpretate in Croazia come un messaggio indiretto della
Commissione europea agli sloveni. I lider dell'Ue non vogliono che la
questione della Ljubljanska banka diventi un motivo di conflitto che
potrebbe rallentare l'ingresso della Croazia nell'Ue. La Commissione
europea ha invitato entrambi le parti a trovare una soluzione
accettabile ma e' stato rilevato che si tratta di un problema
bilaterale che non e' collegato con l'adesione della Croazia all'Ue.
Va detto anche che la Commissione
esteri del Parlamento sloveno a fine settembre ha appoggiato la
politica del governo e del ministro degli esteri sloveno Karl Erjavec
che vuole condizionare la ratifica dell'accordo di adesione della
Croazia all'Ue con la soluzione del contenzioso sulla Ljubaljanska
banka ed i suoi risparmiatori. Il presidente della Commissione esteri
del Parlamento sloveno, Jožef Horvat ha dichiarato settimana scorsa
che la soluzione del problema Ljubljanska banka e' un obbligo che la
Croazia deve accettare e in questo senso e' collegato con l'adesione
della Croazia all'Ue. Reagendo alle dichiarazioni della ministro
degli esteri ed affari europei croata, Vesna Pusić la quale aveva
detto che la questione della Ljubljanska banka e la ratifica
dell'accordo di adesione croato non possono essere collegati, Horvat
ha precisato che il Parlamento sloveno ritiene che la soluzione della
questione e il rispetto degli obblighi ed accordi internazionali sono
collegati con la decisione dei deputati sloveni sulla ratifica
dell'accordo di adesione croato.
Nel rapporto che la Commissione europea
dovrebbe approvare questa settimana si dice, secondo le anticipazioni
riportate dai media locali, che la Croazia soddisfa generalmente gli
obblighi assunti durante i negoziati di adesione. Si tratta del
rapporto sul monitoraggio di preadesione che e' stato introdotto per
garantire che la Croazia entri nell'Ue avendo soddisfatto
completamente le condizioni richieste e questo rapporto non fornisce
alcuna ragione agli Stati membri dell'Ue per rimandare le ratifiche
dell'accordo di adesione della Croazia.
Ivo Josipovic incontra Francois Hollande a Parigi
L'accordo di adesione della Croazia
all'Ue sara' sul tavolo del Consiglio dei ministri molto presto e
l'accordo dovrebbe essere ratificato molto probabilmente entro la
fine dell'anno, al massimo all'inizio dell'anno prossimo. Lo ha detto
il presidente francese Francois Hollande dopo l'incontro con il suo
ospite croato Ivo Josipović al Palazzo eliseo in occasione di una
tre giorni di visita ufficiale del presidente croato a Parigi. I
media croati hanno qualificato questa visita nel segno di una sempre
maggiore vicinanza dei due paesi mediterranei.
Anche se il tema chiave dei colloqui
craoto-francesi al massimo livello e' stata la ratifica dell'accordo
di adesione della Croazia, tutte le circostanze parlano di una
accoglienza molto calorosa. Sia dall'incontro tra i due presidenti,
che dai colloqui con altre autorita' francesi, risulta chiaramente
che la Francia non esitera' a ratificare in tempo rapido l'accordo
croato.
La Croazia si aspetta che entro l'anno
il processo di ratifica sara' concluso in 20 dei 27 stati membri
dell'Ue. Oltre al futuro dell'Ue e del fatto, sottolineato da Ivo
Josipović, che il processo di allargamento dell'Unione non si deve
fermare con l'ingresso della Croazia il prossimo 1 luglio 2013, si e'
parlato anche della situazione nella regione, di relazioni tra i
paesi dell'ex Jugoslavia che sono cambiate dopo le elezioni in Serbia
lo scorso maggio in cui ha vinto la destra guidata dall'ex partito
dell'imputato dell'Aja Vojislav Šešelj.
Hollande ha salutato inoltre gli ottimi
rapporti con la Croazia sul piano della cultura mentre sul piano
economico e' stato annunciato un ulteriore rafforzamento della
collaborazione in concreti progetti infrastrutturali in Croazia. La
Croazia dovrebbe essere un fattore di stabilita' nei Balcani e
rapppresentare per tutti gli altri paesi della regione l'esempio sul
loro cammino verso l'integrazione europea, in particolare quando si
tratta di diritti delle minoranze e dello sviluppo della democrazia,
ha concluso il presidente francese Hollande.
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto in parte dalla puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale
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