di Marina Szikora
"Chiediamo le risposte del come e'
stato possibile che gli imputati dell'Aja siano stati nascosti dalla
giustizia per cosi' numerosi anni" ha detto il procuratore
generale dell'Aja, Serge Brammertz in una intervista al quotidiano
serbo 'Večernje novosti' in vista della sua visita a Belgrado.
Brammertz ha precisato che una tappa essenziale nella collaborazione
con il Tribunale e' stata realizzata nel momento dell'arresto degli
ultimi super-ricercati [Radovan Karadzic, Ratko Mladic e Goran
Hadzic, n.d.r.].
Il lavoro con questo non e' però
terminato, ha detto Brammertz, indicando che per portar a termine i
processi di primo grado ed i casi nei processi d'appello, cosi' come
voluto dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la procura
dell'Aja continua a chiedere piena e completa collaborazione delle
autorita' serbe. "Vogliamo anche l'informazione sulla situazione
attuale relativa ai processi in Serbia contro i crimini di guerra e
sulla collaborazione con le giustizie dei paesi vicini. E' molto
importante poiche' anche dopo la chiusura del Tribunale, rimarra'
ancora molto lavoro in questo campo", ha precisato Brammertz.
Il procuratore generale dell'Aja
durante la sua visita a Belgrado ha incontrato il premier Ivica
Dačić, il primo vicepresidente del governo e ministro della difesa,
Aleksandar Vučić, il procuratore serbo per i crimini di guerra,
Vladimir Vukčević e il presidente del Consiglio nazionale per la
collaborazione con il Tribunale dell'Aja, Rasim Ljajić. Brammertz
presentera' il suo rapporto relativo alla collaborazione della Serbia
con il Tribunale al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite a
meta' novembre.
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