Di Marina Szikora [*]
Domenica 7 ottobre in Bosnia Erzegovina
si sono svolte le elezioni amministrative. Secondo i risultati ancora
preliminari, con una partecipazione al voto del 56,36 percento, i
maggiori vincitori sarebbero il principale partito bosgnacco, il
Partito dell'azione democratica e la Comunita' democratica croata, il
piu' importante partito croato del Paese. Senza dubbio, i maggiori
sconfitti sono i socialdemocratici di Zlatko Lagumdžija e il partito
serbo di Milorad Dodik, presidente della Republika Srpska, contro il
quale ha avuto successo il partito serbo di opposizione. Per quanto
rigurada SNDS di Dodik, che 4 anni fa aveva 41 presidenti di comuni
adesso si deve accontentare di soli 15. "Ho capito il messaggio
del popolo. E' chiaro che SNDS dovra' cambiare" ha detto Dodik a
seguito dei primi risultati deludenti. Ma il lider dalla RS continua
a sostenere che il suo partito non ha ancora perso la sua forza
cruciale. Dodik ha spiegato che sono stati persi alcuni posti di
presidenti comunali ma nessun altro partito e' riuscito ad ottenere
il primato sulla scena politica della RS. Ha sottolineato che le
elezioni sono trascorse in una atmosfera corretta e di fair play.
Queste anche le valutazioni della Commissione elettorale centrale.
Contenti sono i leader dei partiti
croati. Le due HDZ in Bosnia Erzegovina hanno vinto in 18 comuni
assicurando cosi' l'appoggio dei croati di Bosnia. C'è da dire pero'
che secondo le prime reazioni dei leader dei maggiori partiti
politici e' difficile concludere chi sarebbe il vero vincitore di
queste elezioni locali e chi invece l'evidente perdente. Secondo il
presidente della HDZ-BiH (Comunita' democratica croata della Bosnia
Erzegovina), Dragan Čović, il suo partito sarebbe "il
vincitore assoluto" tra i croati. Dopo queste elezioni il
Partito dell'azione democratica e' nuovamente il maggiore partito
politico del Paese, ha commentato il leader di questo partito
bosgnacco, Sulejman Tihić. Anche se considerato perdente, il
presidente del Partito socialdemocratico della Bosnia Erzegovina,
Zlatko Lagumdžija, come dichiarato da lui stesso, rispetto alle
scorse elezioni locali il suo partito avrebbe ottenuto un maggior
numero di presidenti dei comuni e consiglieri. Secondo gli analisti,
l'opposizione nella Republika Srpska ha ottenuto relativamente buoni
risultati. Il Partito del progresso democratico e il Partito
democratico serbo avrebbero ottenuto maggiore successo rispetto alla
perdita dell'Alleanza dei socialdemocratici indipendenti di Milorad
Dodik.
I risultati delle elezioni in BiH hanno
confermato la crescita di popolarita' dei partiti popolari, SDA, SDS
e HDZ. Questi tre partiti sono i vincitori relativi delle elezioni
alle quali si decideva del potere nelle citta' e nei comuni ma
indirettamente si e' valutato anche il comportamento dei partiti a
livello statale ed entitetico, scrive il quotidiano croato 'Večernji
list' nella sua edizione di martedi'. Il giornale precisa che in BiH
da mesi dura una crisi di potere che ha bloccato praticamente il
funzionamento dello stato e dell'entita' a maggioranza musulmano
croata, la Federazione BiH. A causa del conflitto tra i maggiori
partiti bosgnacchi, SDA e SDP, lo stato e' precipitato in una fase
politica incerta e si aspettava che proprio i risultati delle
elezioni locali dimostreranno quale politica globale secondo i
cittadini e' in effetti quella giusta. Secondo i risultati
preliminarii, il Partito dell'azione democratica guidata da Sulejman
Tihić ha sconfitto il Partito socialdemocratico in tutti i comuni a
maggioranza bosgnacca tranne a Tuzla. Sulla scena politica croata,
precisa 'Večernji list' si e' confermata, come previsto, la
dominazione dell'HDZ BiH e la felicita' di questo partito e' stata
solo offuscata dai risultati nella Bosnia centrale dove i croati
hanno perso alcune posizioni di presidenti dei comuni. La maggiore
sorpresa secondo 'Večernji list' e' indubbiamente la sconfitta del
partito di Milorad Dodik. La particolarita' di queste elezioni e'
anche il fatto che esse non sono state organizzate nella citta' di
Mostar. A causa della inconstituzionalita' delle regole, le elezioni
saranno organizzate dopo che sara' raggiunto l'accordo politico sulle
nuove regole.
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi 11 ottobre a Radio Radicale
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