giovedì 18 ottobre 2012

CROAZIA: NESSUN RINVIO DELL'ADESIONE ALL'UE, MA I COMPITI NON SONO FINITI

Di Marina Szikora [*] 
Anche se all'inizio Zagabria ha reagito molto positivamente al rapporto della Commissione europea relativo all'avanzamento della Croazia nel processo di integrazione nell'Ue, risulta adesso che la Commissione nel suo documento ha identificato alcuni settori in cui la Croazia dovra' raggiungere dei progressi. Cio' non vuol dire che Zagabria non sia o non sara' pronta per l'adesione il primo luglio 2013, ha detto lunedi' a Bruxelles il portavoce della Commissione Peter Stano. I punti identificati nel rapporto annuale rappresentano un documento di lavoro, ha spiegato Stano, una agenda di lavoro per la Croazia nei prossimi mesi quando dovranno essere fatti maggiori sforzi per concludere con successo tutti i preparativi per l'adesione. Cosi' il portavoce del commissario all'Allargamento in risposta ai giornalisti per commentare alcune reazioni in Germania secondo le quali la Croazia non sarebbe pronta per l'adesione. Le dichiarazioni tedesche in questi giorni hanno suscitato commenti allarmanti da parte dei media croati, ma Peter Stano ha indicato che adesso oltre la meta' dei Paesi membri hanno ratificato l'accordo di adesione e che la Croazia dovrebbe diventare membro a pieno titolo come previsto il primo luglio 2013.

I media croati pero', in riferimento alle dichiarazioni giunte dalla Germania, scrivono che in Europa ci sono nuovamente gli scettici che ritengono che la Croazia non abbia soddisfatto le condizioni per l'ingresso e questi scettici si trovano laddove meno ci si aspettava, ovvero in Germania. Finora sono stati solo avvertimenti dei media tedeschi, ma adesso la stesse posizioni arrivano anche da circoli politici prestigiosi, scrive la stampa croata. Cosi' il presidente del Bundestag, Norbert Lammert, ritiene che bisogna seriamente comprendere il recentissimo rapporto della Commissione europea sull'avanzamento della Croazia che, come ha detto, evidentemente non e' pronta per l'adesione. Dall'altra parte pero', il governo tedesco sulla sua pagina Internet scrive di credere che la Croazia puo' in un tempo determinato adempiere le condizioni necessarie. Cosi' la Germania sembra avere due posizioni diverse. "Siamo in contatto con i rappresentanti del governo tedesco e con i deputati del Parlamento tedesco. Ogni avvertimento lo prendiamo seriamente. Riteniamo che la Croazia sia in grado ad adempiere le condizioni ed i compiti ricevuti in questo rapporto. Credo che queste posizioni in un certo senso rispecchino anche lo scetticismo che generalmente esiste in Europa per quanto riguarda l'allargamento. I compiti sono grandi ed importanti, ma noi siamo in grado di realizzarli", ha detto il ministro croato degli Esteri e degli Affari europei, Vesna Pusić, prima di partire per Lussemburgo per prendere parte alla riunione dei capi delle diplomazie dei 27.

Gli avvertimenti tedeschi però sono seri. Il Bundestag afferma che le buone intenzioni e le promesse di Zagabria non bastano. I cambiamenti in Croazia devono essere concreti e visibili. Una posizione inaspettata, proprio dal paese che finora ha dimostrato sempre molto appoggio, commenta la stampa croata. La Germania vuole la Croazia come membro nell'Ue, ma e' necessario soddisfare i criteri. Per la Croazia non ci saranno ulteriori difficolta', ma nemmeno concessioni, ha dichiarato a Lussemburgo il ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle. Da parte sua, la ministro croata Vesna Pusić ha riconfermato che la Croazia e' in grado di adempiere le condizioni e in questo senso non si aspetta concessioni, ma un trattamento giusto. Sia il ministro Westerwelle che il ministro tedesco per gli affari europei, Michael Link, hanno confermato che la Germania intende mantenere relazioni corrette verso la Croazia. Il presidente croato, Ivo Josipović da parte sua ha valutato che queste dichiarazioni dei politici tedeschi non sono una manifestazione di sfiducia nei confronti della Croazia, bensi' dichiarazioni per una ulteriore motivazione e "soprattutto segni di avvertimento di fare quello che noi stessi sappiamo di dover fare".

Da segnalare, inefine, anche le valutazioni della stampa slovena. Il quotidiano 'Delo' di Ljubljana scrive che la Commissione europea e' preoccupata che la questione della Ljubljanska Banka possa essere un ostacolo all'ingresso della Croazia nell'Ue, ma la posizione della Germania, prosegue 'Delo', rafforza la posizione di Ljubljana. Il giornale fa anche riferimento agli sforzi del ministro degli esteri Karl Erjavec che nel contenzioso con la Croazia si inserisca la Commissione e di questo Erjavec ha parlato con il commissario Stefan Feule. Secondo la stampa slovena, però, Bruxelles sollecita Slovenia e Croazia a trovare una soluzione accettabile per entrambi le parti, ma senza andare oltre questo invito.

[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi.
 

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