Di Marina Szikora [*]
Anche se all'inizio Zagabria ha reagito
molto positivamente al rapporto della Commissione europea relativo
all'avanzamento della Croazia nel processo di integrazione nell'Ue,
risulta adesso che la Commissione nel suo documento ha identificato
alcuni settori in cui la Croazia dovra' raggiungere dei progressi.
Cio' non vuol dire che Zagabria non sia o non sara' pronta per
l'adesione il primo luglio 2013, ha detto lunedi' a Bruxelles il
portavoce della Commissione Peter Stano. I punti identificati nel
rapporto annuale rappresentano un documento di lavoro, ha spiegato
Stano, una agenda di lavoro per la Croazia nei prossimi mesi quando
dovranno essere fatti maggiori sforzi per concludere con successo
tutti i preparativi per l'adesione. Cosi' il portavoce del
commissario all'Allargamento in risposta ai giornalisti per
commentare alcune reazioni in Germania secondo le quali la Croazia
non sarebbe pronta per l'adesione. Le dichiarazioni tedesche in
questi giorni hanno suscitato commenti allarmanti da parte dei media
croati, ma Peter Stano ha indicato che adesso oltre la meta' dei
Paesi membri hanno ratificato l'accordo di adesione e che la Croazia
dovrebbe diventare membro a pieno titolo come previsto il primo
luglio 2013.
I media croati pero', in riferimento
alle dichiarazioni giunte dalla Germania, scrivono che in Europa ci
sono nuovamente gli scettici che ritengono che la Croazia non abbia
soddisfatto le condizioni per l'ingresso e questi scettici si trovano
laddove meno ci si aspettava, ovvero in Germania. Finora sono stati
solo avvertimenti dei media tedeschi, ma adesso la stesse posizioni
arrivano anche da circoli politici prestigiosi, scrive la stampa
croata. Cosi' il presidente del Bundestag, Norbert Lammert, ritiene
che bisogna seriamente comprendere il recentissimo rapporto della
Commissione europea sull'avanzamento della Croazia che, come ha
detto, evidentemente non e' pronta per l'adesione. Dall'altra parte
pero', il governo tedesco sulla sua pagina Internet scrive di credere
che la Croazia puo' in un tempo determinato adempiere le condizioni
necessarie. Cosi' la Germania sembra avere due posizioni diverse.
"Siamo in contatto con i rappresentanti del governo tedesco e
con i deputati del Parlamento tedesco. Ogni avvertimento lo prendiamo
seriamente. Riteniamo che la Croazia sia in grado ad adempiere le
condizioni ed i compiti ricevuti in questo rapporto. Credo che queste
posizioni in un certo senso rispecchino anche lo scetticismo che
generalmente esiste in Europa per quanto riguarda l'allargamento. I
compiti sono grandi ed importanti, ma noi siamo in grado di
realizzarli", ha detto il ministro croato degli Esteri e degli
Affari europei, Vesna Pusić, prima di partire per Lussemburgo per
prendere parte alla riunione dei capi delle diplomazie dei 27.
Gli avvertimenti tedeschi però sono
seri. Il Bundestag afferma che le buone intenzioni e le promesse di
Zagabria non bastano. I cambiamenti in Croazia devono essere concreti
e visibili. Una posizione inaspettata, proprio dal paese che finora
ha dimostrato sempre molto appoggio, commenta la stampa croata. La
Germania vuole la Croazia come membro nell'Ue, ma e' necessario
soddisfare i criteri. Per la Croazia non ci saranno ulteriori
difficolta', ma nemmeno concessioni, ha dichiarato a Lussemburgo il
ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle. Da parte sua, la
ministro croata Vesna Pusić ha riconfermato che la Croazia e' in
grado di adempiere le condizioni e in questo senso non si aspetta
concessioni, ma un trattamento giusto. Sia il ministro Westerwelle
che il ministro tedesco per gli affari europei, Michael Link, hanno
confermato che la Germania intende mantenere relazioni corrette verso
la Croazia. Il presidente croato, Ivo Josipović da parte sua ha
valutato che queste dichiarazioni dei politici tedeschi non sono una
manifestazione di sfiducia nei confronti della Croazia, bensi'
dichiarazioni per una ulteriore motivazione e "soprattutto segni
di avvertimento di fare quello che noi stessi sappiamo di dover
fare".
Da segnalare, inefine, anche le
valutazioni della stampa slovena. Il quotidiano 'Delo' di Ljubljana
scrive che la Commissione europea e' preoccupata che la questione
della Ljubljanska Banka possa essere un ostacolo all'ingresso della
Croazia nell'Ue, ma la posizione della Germania, prosegue 'Delo',
rafforza la posizione di Ljubljana. Il giornale fa anche riferimento
agli sforzi del ministro degli esteri Karl Erjavec che nel
contenzioso con la Croazia si inserisca la Commissione e di questo
Erjavec ha parlato con il commissario Stefan Feule. Secondo la stampa
slovena, però, Bruxelles sollecita Slovenia e Croazia a trovare una
soluzione accettabile per entrambi le parti, ma senza andare oltre
questo invito.
[*] Corrispondente di Radio Radicale.
Il testo è tratto dalla puntata di Passaggio a Sud Est andata in
onda oggi.
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