lunedì 10 giugno 2013

EMMA BONINO: "LA TURCHIA SCELGA SE ESSERE DEMOCRAZIA MATURA O STATO AUTORITARIO"

Pannella a Radio Radicale: "Erdogan poteva essere (e forse può ancora) quello che i democristiani furono per la realizzazione dell’Unione europea"

Le dichiarazioni di Erdogan sono ''un segno di debolezza, soprattutto laddove denuncia un complotto internazionale''. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Emma Bonino, intervistata da Lucia Annunziata a "In mezz'ora" su Rai 3 e augurandosi che il premier turco accetti l'appello alla moderazione che giunge dai paesi amici e che il premier scelga di "dialogare con chi manifesta pacificamente". Per Bonino, che è definita "amica della Turchia", il Paese deve ora decidere se puntare "ad una democrazia matura o insistere su uno stile di governo che e' diventato molto autoritario in questi ultimi anni". Alla domanda di Annunziata che le ha chiesto con chi andrebbe a parlare se andasse oggi in Turchia, con il governo o con i manifestanti, la titolare della Farnesina ha risposto: "Con entrambi, ma certamente andrei a parlare con Erdogan", per convincerlo ad ascoltare anche chi protesta pacificamente.

Qui il video integrale dell'intervista di Lucia Annunziata a Emma Bonino



Sulle manifestazioni in Turchia contro il governo è intervenuto anche Marco Pannella che, parlando a Radio Radicale nel corso della conversazione settimanale domenicale condotta ieri da Valter Vecellio, ha dettodi avere avuto “un riflesso un pochino diverso” da quello di Emma Bonino: “In questo momento, molto responsabilmente, [Emma] ha detto cose più severe rispetto alle reazioni di Erdogan alle proteste. Ma io tengo molto presente anche il resto, pur rispetto a questo giudizio che condivido, cioè che Erdogan – disarmato dalla sua scelta storica – si accontenti di essere islamico e basta”.
Il leader radicale ha parlato dellle colpe di noi europei rispetto alla Turchia: “Noi lo dicevamo, oggi è necessario che la grande storia di Ataturk si democratizzi. In Erdogan, che poteva essere e forse può ancora essere quello che i democristiani furono, cioè il meglio della realizzazione dell’Unione europea dal nostro punto di vista, cioè democratico-islamico… Ma aspettando alle porte dell’Europa gli è mancato questo: se entro in Europa non dovrò io difendermi da una minoranza che in nome della grandezza di Ataturk ne esercita solo l’autoritarismo. Una Turchia che ha avuto il coraggio e la grandezza di essere per la Nato nella sua posizione, quando l’impero sovietico la circondava da tutte le parti, con l’Europa che dice di no, dargli forse un altro pensiero forte: allora dobbiamo scegliere il Medio oriente da una posizione di minoranza per fare la democrazia islamica. Parlo di una cosa da comprendere, da verificare”.

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