di Marina Szikora
Il Forum europeo svoltosi domenica 16
giugno in Austria, a Wachau, è stata l'occasione per il premier
serbo Ivica Dačić ad affermare che la Serbia ha fatto un passo
avanti storico per quanto riguarda la soluzione della questione del
Kosovo e della situazione dei serbi che ci vivono. "Al tempo
stesso ci aspettiamo che l'Ue mantenga le promesse che aveva dato"
ha detto Dačić rilevando che ogni risultato negativo avra' un
impatto sul processo di riforme in Serbia il quale contribuisce
all'intera stabilita' e sicurezza regionale ed europea . Il premier
serbo ha chiesto che alla Serbia sia detto chiaramente se questo
paese e' o non e' desiderato nell'Ue. "Perche' allora potremo
sapere come comportarci" ha detto Dačić. "Noi abbiamo
raggiunto un accordo storico, ma nemmeno questo basta per i membri
dell'Ue a darci un segnale positivo e prendere una decisione. Chiedo
allora quando saranno pronti a farlo" cosi' Dačić al Forum
europeo.
Il premier serbo ha avvertito che "la
Serbia non ha tempo da aspettare che in un paese si concludano le
elezioni per avere poi una data" – una allusione questa
all'attuale posizione della Germania che resta il nocciolo piu' duro
quando si tratta dell'inizio dei negoziati di adesione della Serbia
all'Ue. Secondo i commenti serbi, la Serbia e' diventata adesso anche
ostaggio delle prossime elezioni in Germania. I media serbi indicano
che secondo i sondaggi l'80 percento dei tedeschi sono contrari
all'allargamento dell'Ue e che i serbi, sempre secondo i sondaggi,
dopo i turchi sono il popolo piu' sgradevole. Ma il premier Dačić
promette che Belgrado fara' il suo compito poiche' le
eurointegrazioni sono di importanza capitale per l'integrazione
dell'intera regione e si dice fiducioso che l'Ue sapra' riconoscere
gli sforzi compiuti. Si ribadisce pero' che con l'accordo di
Bruxelles la Serbia non ha riconosciuto l'indipendenza del Kosovo
anche se Belgrado e' consapevole della realta' sul terreno. Secondo
Dačić e' assolutamente necessaria la politica di allargamento per
tutti i Balcani Occidentali e non ci deve essere rallentamento o
blocco dopo l'ingresso della Croazia.
Al Forum europeo in Austria c'era anche
il premier del Kosovo Hashim Thaci il quale ha altrettanto salutato
come un risultato storico il fatto che sono stati nominati
rappresentanti ufficiali da parte di Belgrado e Priština e ha
assicurato che le autorita' kosovare faranno il tutto possibile per
il rientro dei profughi e la restituzione dei loro beni. L'ospite del
Forum, il ministro degli esteri austriaco Michael Spindelegger, ha
sottolineato da parte sua che Vienna appoggia fortemente la Serbia
affinche' possa ottenere una data al prossimo Consiglio europeo e ha
affermato che il Consiglio europeo ha l'obbligo morale di deciderlo.
Secondo il ministro austiraco dieci anni dopo Salonicco e' necessario
concretizzare quello che e' stato promesso. Per quanto riguarda la
Serbia si tratta della data e l'Austria fara' di tutto per convincere
gli altri stati membri che forse sono un po' stanchi
dell'allargamento. Secondo Spindelegger, i due premier, Dačić e
Thaci si sono fatti carico di una occasione storica e meritano un
adeguato riconoscimento.
Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 20 giugno a Radio Radicale.
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