giovedì 20 giugno 2013

LA SERBIA CHIEDE ALL'UE UN SEGNALE CONCRETO SULL'APERTURA DEL NEGOZIATO DI ADESIONE

di Marina Szikora
Il Forum europeo svoltosi domenica 16 giugno in Austria, a Wachau, è stata l'occasione per il premier serbo Ivica Dačić ad affermare che la Serbia ha fatto un passo avanti storico per quanto riguarda la soluzione della questione del Kosovo e della situazione dei serbi che ci vivono. "Al tempo stesso ci aspettiamo che l'Ue mantenga le promesse che aveva dato" ha detto Dačić rilevando che ogni risultato negativo avra' un impatto sul processo di riforme in Serbia il quale contribuisce all'intera stabilita' e sicurezza regionale ed europea . Il premier serbo ha chiesto che alla Serbia sia detto chiaramente se questo paese e' o non e' desiderato nell'Ue. "Perche' allora potremo sapere come comportarci" ha detto Dačić. "Noi abbiamo raggiunto un accordo storico, ma nemmeno questo basta per i membri dell'Ue a darci un segnale positivo e prendere una decisione. Chiedo allora quando saranno pronti a farlo" cosi' Dačić al Forum europeo.

Il premier serbo ha avvertito che "la Serbia non ha tempo da aspettare che in un paese si concludano le elezioni per avere poi una data" – una allusione questa all'attuale posizione della Germania che resta il nocciolo piu' duro quando si tratta dell'inizio dei negoziati di adesione della Serbia all'Ue. Secondo i commenti serbi, la Serbia e' diventata adesso anche ostaggio delle prossime elezioni in Germania. I media serbi indicano che secondo i sondaggi l'80 percento dei tedeschi sono contrari all'allargamento dell'Ue e che i serbi, sempre secondo i sondaggi, dopo i turchi sono il popolo piu' sgradevole. Ma il premier Dačić promette che Belgrado fara' il suo compito poiche' le eurointegrazioni sono di importanza capitale per l'integrazione dell'intera regione e si dice fiducioso che l'Ue sapra' riconoscere gli sforzi compiuti. Si ribadisce pero' che con l'accordo di Bruxelles la Serbia non ha riconosciuto l'indipendenza del Kosovo anche se Belgrado e' consapevole della realta' sul terreno. Secondo Dačić e' assolutamente necessaria la politica di allargamento per tutti i Balcani Occidentali e non ci deve essere rallentamento o blocco dopo l'ingresso della Croazia.

Al Forum europeo in Austria c'era anche il premier del Kosovo Hashim Thaci il quale ha altrettanto salutato come un risultato storico il fatto che sono stati nominati rappresentanti ufficiali da parte di Belgrado e Priština e ha assicurato che le autorita' kosovare faranno il tutto possibile per il rientro dei profughi e la restituzione dei loro beni. L'ospite del Forum, il ministro degli esteri austriaco Michael Spindelegger, ha sottolineato da parte sua che Vienna appoggia fortemente la Serbia affinche' possa ottenere una data al prossimo Consiglio europeo e ha affermato che il Consiglio europeo ha l'obbligo morale di deciderlo. Secondo il ministro austiraco dieci anni dopo Salonicco e' necessario concretizzare quello che e' stato promesso. Per quanto riguarda la Serbia si tratta della data e l'Austria fara' di tutto per convincere gli altri stati membri che forse sono un po' stanchi dell'allargamento. Secondo Spindelegger, i due premier, Dačić e Thaci si sono fatti carico di una occasione storica e meritano un adeguato riconoscimento.

In vista della visita della ministro degli esteri Emma Bonino a Belgrado, il premier della Serbia Ivica Dačić, incontrando il nuovo ambasciatore dell'Italia in Serbia, Giuseppe Manzo, ha detto di aspettarsi l'appoggio dell'Italia alla via europea della Serbia. L'Italia per la Serbia e' un importante partner politico e un partner prioritario economico, ha rilevato Dačić. Va detto anche che al vicepremier del governo serbo Aleksandar Vučić, recatosi settimana scorsa a Roma, e' stato trasmesso che l'Italia guidera' il grande gruppo dei paesi europei favorevoli a indicare una data certa per l'inizio dei negoziati della Serbia. Belgrado è quindi in grande attesa del prossimo vertice europeo del 27 e 28 giugno. I media serbi informano che il commissario all'Allargamento Stefan Feule e l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di sicurezza Catherine Ashton, invieranno una lettera sull'avanzamento nell'implementazione dell'accordo tra Belgrado e Priština e sulle riforme interne. Ricordiamo che secondo le conclusioni del Consiglio europeo dello scorso dicembre, un avanzamento "visibile e sostenibile" nelle relazioni tra Belgrado e Priština rappresenta la condizione chiave affinche' la Serbia possa ottenere la data dell'inizio dei negoziati di adesione. Oggi su invito di Catherine Ashton, un altro incontro con Ivica Dačić e Hashim Thachi a Bruxelles in cui si discutera' proprio dell'avanzamento nell'implementazione dell'accordo.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 20 giugno a Radio Radicale.

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