di Marina Szikora
Venerdi' 14 giugno si e' svolta la
riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul Kosovo.
Presente anche il premier della Serbia Ivica Dačić il quale ha
sottolineato che la Serbia e' fermamente decisa a mettere il punto
sul passato "che non puo' cambiare" ma puo' influenzare
invece il futuro. Dačić ha ricordato che Priština e Belgrado dopo
11 round di negoziati hanno raggiunto un accordo storico, il primo
delle due parti che nel futuro attendono negoziati sullo status della
Chiesa ortodossa serba, sul ritorno dei profughi e sul patrimonio. Il
premier serbo ha detto che tutti i colloqui devono essere condotti in
modo tale da non entrare nel merito della questione dello status del
Kosovo e ha aggiunto che la Serbia ha dimostrato la sua prontezza di
superare l'attuale situazione che riguard le relazioni delle due
parti.
Il primo accordo tra Belgrado e
Priština prevede la formazione della comunita' dei comuni con la
maggioranza serba. In quel territorio si terra' conto della struttura
etnica dell'esercito, polizia e altri organi di potere, ha precisato
Dačić. Ha puntato sul fatto che prima i serbi abitavano in 427
localita' di cui oggi 311 hanno subito la pulizia etnica. Secondo i
dati dell'ONU, dal 1999 sono tornate 22.982 persone di cui 42,6
percento sono serbi. Secondo il rapporto sul Kosovo, ha informato il
premier serbo, continuano ad esistere evidenti minacce di sicurezza e
per questo e' molto importante la presenza della missione Unmik in
Kosovo e il suo ulteriore rafforzamento.
Dačić ha detto che il governo serbo
non ha fiducia nella privatizzazione condotta dalle autorita'
kosovare e che la Serbia per decenni ha investito nelle ditte in
Kosovo mentre nelle attuali privatizzazioni non vengono rispettati i
diritti dei lavoratori che ci avevano lavorato e che adesso sono
traslocati in Serbia. Il premier serbo ha invitato le autorita'
kosovare a continuare congiuntamente a cercare la soluzione che sara'
nell'interesse di entrambi i popoli in Kosovo.
Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in
onda il 20 giugno a Radio Radicale.
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