I ministri per gli Affari europei
dell'Unione Europea riuniti a Lussemburgo in vista del Consiglio
europeo del 27 e 28 giugno hanno raccomandato l'avvio dei negoziati
di adesione con la Serbia e per l'accordo di associazione e
stabilizzazione con il Kosovo, dopo lo storico per la normalizzazione
dei rapporti tra Belgrado e Pristina del 10 aprile scorso. Lo ha
annunciato il commissario all'Allargamento Stefan Fuele. Eamon
Gilmore, Il ministro degli Esteri dell'Irlanda, presidente di turno
del Consiglio UE, ha precisato che i negoziati dovranno iniziare "al
massimo a gennaio del 2014". Qui di seguito la trascrizione
della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio aSud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.
I ministri degli esteri dell'Ue non
sono riusciti martedi' a Lussemburgo a concordare le posizioni sulla
Serbia e la decisione quindi e' stata rinviata al vertice dei capi di
stato e governo dei 27 domani a Bruxelles. Il capo della diplomazia
tedesca Guido Westerwelle ha sottolineato che Belgrado e Priština
hanno raggiunto un accordo storico e ha salutato gli sforzi delle due
parti ma ha ribadito che la posizione della Germania e' quella che i
negoziati con la Serbia non dovrebbero iniziare prima del gennaio
2014. Secondo le informazioni, l'atmosfera a Lussemburgo era molto
positiva ma tuttavia una decisione comune non e' stata raggiunta
anche se il maggior numero dei ministri concordano che i negoziati
con la Serbia devono iniziare al piu' presto. Le massime autorita'
serbe si aspettano pero' che il Consiglio dell'Ue venerdi' fissi la
data dell'inizio dei negoziati con la Serbia e che l'apertura del
processo negoziale non sia condizionata con delle nuove richieste,
vale a dire che non ci sia il rinvio della decisione per un'altra
occasione.
Il presidente Tomislav Nikolić, il
premier Ivica Dačić ed il vicepremier Aleksandar Vučić hanno
fatto sapere esplicitamente all'amministrazione europea ma anche alle
autorita' tedesche in particolare che la Serbia merita questa
occasione storica e che il 28 giugno si aspetta una decisione giusta.
Secondo le parole del presidente Nikolić, l'Ue ha nelle sue mani la
responsabilita' storica per uno sviluppo di successo dei Balcani e la
Serbia si aspetta che tutti i membri dell'Ue dimostrino di impegnarsi
inequivocabilmente per la pace e stabilita' della regione. Nikolić
ha invitato la Germania "in quanto membro piu' influente
dell'Ue" di appoggiare la fissazione di una data per i negoziati
della Serbia affermando che la Germania in tal modo dimostrera'
quanto si impegna veramente per la riconciliazione, pace e stabilita'
della regione in cui si trova la Serbia.
La Croazia appoggia il cammino europeo
europea della Serbia
In attesa della decisione del Consiglio
europeo sul proseguimento del cammino europeo della Serbia, la
Croazia conferma di essere tra i Paesi più impegnati affinche'
Belgrado ottenga al piu' presto la data dell'inizio dei negoziati di
adesione. Questo impegno per l'integrazione europea della Serbia è
stato ribadito dal ministro degli Esteri e degli Affari europei
croata, Vesna Pusić, la settimana scorsa a Belgrado nei suoi
incontri con le massime autorità serbe. Anche se ancora in veste di
osservatore alle riunioni dell'Ue, Zagabria e' tra quelli che
ritengono necessario che la Serbia ottenga al piu' presto la data per
l'inizio dei negoziati di adesione all'Ue. "Per i cittadini e'
molto importante il messaggio di Bruxelles, esso deve essere
incoraggiante nonostante le alte richieste" ha detto Vesna Pusić
nel colloquio con il presidente serbo Tomislav Nikolić. Il capo
dello stato serbo, da parte sua, ha rilevato che i due paesi devono
al piu' presto risolvere tutte le questioni aperte ed iniziare la
collaborazione nel settore economico. Nikolić ha osservato che le
relazioni sono appesantite dal passato ma cio' non significa che non
bisogna costruire, attraverso la collaborazione, un futuro migliore.
Il presidente serbo ha sottolineato che
la Serbia ha soddisfatto tutte le condizione al fine di ottenere una
data e che non ci sono ragioni per cui il Paese sulla via europea
deve essere piu' distante rispetto alla Croazia. Nikolić ha chiesto
che ai serbi in Croazia siano assicurati tutti i diritti che
garantisce la costituzione croata. Geograficamente, la posizione
della Croazia e della Serbia ci incita alla collaborazione, in cui
quella economica e' particolarmente importante affinche' i due paesi
possano essere concorrenti verso i mercati terzi, ha detto Vesna
Pusić aggiungendo che per quanto riguarda il dialogo politico, la
Croazia e' aperta alla collaborazione e soluzione di tutte le
questioni aperte. Il ministro degli esteri serbo, Ivan Mrkić ha
rilevato la particolare importanza della visita della ministro croata
a solo pochi giorni dall'ingresso della Croazia nell'Ue il che
rappresenta altrettanto una manifestazione di sostegno alla Serbia.
Alla celebrazione croata, e' stato sottolineato con piacere, la
delegazione serba sara' rappresentata al piu' alto livello.
"Il mio arrivo e la mia visita
ufficiale e' senza dubbio un sostegno diretto alla Serbia per
ottenere la data dell'inizio dei negoziati di adesione" ha detto
Pusić incontrando il vicepremier serbo Aleksandar Vučićl. La
Serbia ha compiuto grandi passi avanti, percio' una data concreta
significherebbe riconoscere questi sforzi, ha detto la ministro
croata. Inevitabile e' stata la domanda sulla possiiblita' di
ritirare le reciproche accuse davanti alla Corte di giustizia. A tal
proposito Vesna Pusić ha rilevato che in questo momento si cerca di
assicurare i presupposti per eliminare alcune questioni aperte e
difficolta' a fin di acconsentire colloqui seri su questo tema. Pusić
ha osservato che sono stati compiuti passi positivi per quanto
riguarda la soluzione della questione delle persone scomparse e che
in questo senso sono state concordate ulteriori azioni.
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