di Marina Szikora, corrispondente di
Radio Radicale
Il tema dell'anno per la Croazia,
l'ingresso nell'Ue previsto per il prossimo 1 luglio, non sara'
sicuramente soltanto un tema di particolare interesse, bensi' uno
degli eventi che sicuramente segnera' l'anno che abbiamo appena
iniziato. Il vicepresidente del governo croato, incaricato per la
politica interna, estera ed europea, Neven Mimica, gia' ministro
delle integrazioni europee ha dichiarato che siamo giunti
definitivamente alle porte dell'Ue che non sono chiuse. Secondo la
sua opinione esistono diverse ragioni per credere che la Slovenia
ratifichera' l'accordo di adesione croato affinche' il Paese possa
aderire come previsto il primo luglio di quest'anno. "Abbiamo
ancora tempo, non molto, ma ce l'abbiamo, per poter argomentare fin
in fondo tutto quello che e' legato alla conclusione del processo di
ratifica in Slovenia. Vale a dire argomentare sia bilateralmente che
nella cornice europea che la Croazia ha fatto praticamente tutto il
necessario e che gli argomenti che forse potrebbero essere contro la
ratifica in Slovenia non esistono", ha sottolineato Mimica.
Il vicepresidente del governo croato ha
ricordato che sono ancora sette gli stati membri dell'Ue che devono
ratificare l'accordo croato, ma ha rilevato che la Slovenia e'
appunto il paese che ha le richieste piu' ferme e piu' concrete,
ovvero i meccanismi piu' concreti con i quali potrebbe influenzare la
dinamica e il processo dell'accordo di adesione croato nonostante gli
argomenti e le ragioni non siano collegati con il contenuto della
legislazione europea e gli obblighi che la Croazia ha accettato nel
suo accordo di adesione. Ricordando il cammino della Croazia verso
l'Ue, Mimica ha detto che molto e' accaduto diversamente da quello
che avevamo pianificato ma ha aggiunto che oggi siamo arrivati
decisamente davanti alle porte europee. In una intervista alla radio
statale croata, Mimica ha avvertito i cittadini della Croazia che
quest'anno sara' difficile poiche' toccheremo il fondo ed i punti
piu' bassi del crollo economico ma sara' anche un anno in cui i
cittadini potranno sentire che, dopo aver toccato il fondo, vi e'
anche l'innalzamento e un miglioramento della situazione.
Con il titolo "La Croazia offre
aiuto per i negoziati" le agenzie serbe fanno riferimento alle
dichiarazioni della vicepremier e ministro degli affari esteri ed
europei croata Vesna Pusić. La ministro Pusić ha valutato che
l'ingresso della Croazia nell'Ue avra' un effetto di stabilizzazione
sui paesi della regione, vale a dire dell'Europa sudorientale. Per il
bollettino Europlus, edito dalla Direzione per le integrazioni
europee della Bosnia Erzegovina, Pusić ha detto che tutti i paesi
della regione dovrebbero tener conto dei pregi che porta l'adesione
all'Ue. "Alla fine non e' importante quanto duri il processo di
adesione bensi' quale trasformazione viene attuata nella societa'.
Tutti i paesi della regione hanno davanti a se il futuro europeo, sta
a loro ad accettarlo ed utilizzarlo", ha valutato Vesna Pusić.
La capo della diplomazia croata ha spiegato che la Croazia attraverso
il Centro di eccellenza, grazie al quale trasmette le esperienze e le
conoscenze nel processo di allargamento, puo' offrire una specie di
manuale per i Paesi della regione relativo alle esperienze del
processo negoziale con l'Ue: "Siccome abbiamo un prodotto che
non ha nessuno, crediamo che sia molto importante condividerlo con i
paesi della regione poiche' e' nel nostro piu' profondo interesse
nazionale e statale avere una regione stabile e prospera". La
ministro croata ha ricordato che nel processo dei negoziati con l'Ue
alla Croazia si e' richiesto piu' che a qualsiasi altro paese
aderente all'Ue, incluso il capitolo sulla giustizia, che pero' e'
stato molto utile per la Croazia.
Il testo è tratto dalla corrispondenza
per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale
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