Di Marina Szikora
Il presidente croato Ivo Josipović, commentando le numerose reazioni in Croazia dopo i suoi colloqui con gli emigrati croati a New York, in cui ha criticato il Tribunale dell'Aja, ha detto che i processi sono stati una grande occasione perche' i piu' responsabili siano portati davanti alla giustizia, ma che questo non e' stato sempre cosi'. "Oltre tutte le cose positive che il Tribunale dell'Aja ha fatto, purtroppo non ha utilizzato fino alla fine le possibilita' affinche' siano adempiuti i principi della piena giustizia e uguali criteri per la responsabilita'", ha detto Josipović.
Per il presidente croato e' "piu' che importante la questione" che tutti i crimini compiuti durante la guerra, sul territorio della Croazia ma anche in altri paesi dell'area, siano puniti giustamente affinche' tutte le vittime possano avere il senso della giustizia. "Questa e' l'unica base possibile per costruire in Croazia relazioni sane, ma anche buone relazioni con i vicini" ha detto il capo dello stato croato. Josipović ha spiegato di aver rilevato, come lo ha fatto anche nel 1999 quando si e' dimesso dalla commissione per i crimini di guerra, che per lungo tempo la Croazia non ha collaborato in modo adeguato. Ha sottolineato il caso di Tihomir Blaškić quando si e' dimostrato che nel caso di Ahmići e' stata condannata la persona sbagliata.
"In questo contesto ho parlato anche di altre persone sbagliate" ha detto Josipović rilevando l'esempio del generale Ivan Čermak (recentemente giudicato non colpevole nel processo ai tre generali Gotovina, Markač e Čermak). ¨Čermak e' stato la persona sbagliata all'Aja. Tali esempi non ci sono stati soltanto dalla parte croata, ma anche dalla parte serba, bosniaca , albanese" ha detto il presidente. Il capo dello stato croato ha spiegato che per i processi all'Aja sono state investite molte risorse finanziarie ed umane, senza pero' aver realizzato il risultato, soprattutto quello di giustizia e del giusto."Quando parliamo di criteri per i processi contro i crimini di guerra, mi sono sempre impegnato e continuero' ad impegnarmi per i criteri uguali" ha detto Josipović.
Alla domanda se aveva pensato anche al generale Ante Gotovina di essere "la persona sbagliata all'Aja", Josipović ha detto di non aver menzionato i nomi. Ha ricordato anche le sentenze relative ai crimini di Vukovar e ha detto che molti alti comandanti non sono finiti all'Aja. Josipović ha aggiunto che ci sonostati crimini contro i cittadini di nazionalita' serba in Croazia che non sono stati processati. Ha espresso soddisfazione perche' "adesso abbiamo cambiato discorso ed e' positivo che la Croazia ci sta' lavorando a tal proposito". "Mi aspetto che il Tribunale dell'Aja giudichera' in modo giusto tutti i casi" ha concluso Josipović il suo commento da New York dove partecipa ai lavori dell'Assemblea Generale ONU.
[*] Corrispondente di Radio Radicale
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