lunedì 19 settembre 2011

CIPRO: IN NOME DEL PETROLIO L'UE CONFERMA LA POLITICA ANTI-TURCA

Dichiarazione del senatore Marco Perduca, radicale eletto nel Pd

"Dopo anni di totale disinteresse per la soluzione dei negoziati su Cipro, con picchi di complicità per il rispetto della parola data alla comunità turco-cipriota, l'Unione europea oggi conferma la sue politiche sostanzialmente anti-turche girandosi ancora una volta dall'altra parte in occasione dell'avvio delle esplorazioni alla ricerca dell'oro nero al largo delle coste cipriote in un contesto in cui qualsiasi tipo di iniziativa deve tener di conto che la giurisdizione del governo di Nicosia è limitata sia geograficamente che politicamente dovendo comunque avere sempre a che fare almeno coi poteri garanti Grecia e Turchia se non le Nazioni unite intere.

Tra l'altro le esplorazioni della Noble Energy in acque disputate vanno a incrociarsi coi ferri corti in cui Ankara è con Israele; una pausa di riflessione, anche alla vigilia del dibattito generale dell'Assemblea generale, sarebbe la scelta più saggia per poi però immediatamente agire sotto l'egida dell'Onu per la conclusione dei negoziati tra le due comunità cipriote entro la fine dell'anno, anche perché si avvicina la presidenza di turno cipriota dell'Ue (prevista dal 1 luglio 2012) e non tenere di conto di quanto paventato da Ankara nei giorni scorsi potrebbe veramente far crollare non solo la possibilità di un ingresso turco un (dopo)domani ma dell'Unione stessa come soggetto politico tout court. Se l'Italia vuol confermare la sua storica amicizia con Ankara oltre che il suo presunto europeismo adesso è il momento.

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