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Il presidente della Serbia Boris Tadić si e' detto molto preoccupato per i nuovi scontri e per il peggioramento della situazione al nord del Kosovo. Si e' appellato ai Serbi all'indispensabile calma e pace, condannando aspramente l'utilizzo della forza "poiche' la salvaguardia della pace e il dialogo sono l'unico modo per risolvere i problemi". Tadić ha aggiunto che le forze internazionali presenti hanno il compito di difendere i cittadini senza armi invece di agredirli. Il capo dello stato serbo ha chiamato la Kfor alla massima astensione dall'utilizzo della forza. I serbi kosovari invece devono mantenere la calma e non cadere in trappola alle provocazioni, ha raccomandato Tadić.
Martedi' quindi si sono visti nuovi scontri, sei serbi sarebbero stati gravemente feriti, diverse persone invece solo leggermente, quanto alle informazioni serbe, dopo che i soldati della Kfor si sono scontrati con i cittadini nuovamente radunati alle barricate alla frontiera di Jarinje. I cittadini, secondo le informazioni mediatiche serbe, sono stati provocati dal fatto che le unita' della Kfor avevano chiuso la via alternativa che conduce subito accanto il passaggio di Jarinje. Un migliaio di serbi si sono riuniti circondando i soldati della Kfor e lanciando sassi. I soldati del contingente tedesco della Kfor hanno risposto con lacrimogeni e proiettili di gomma. Sempre secondo le informazioni serbe, anche se si e' parlato di proiettili di gomma, le ferite dei serbi dimostrano che si e' trattato dell'utilizzo di vera munizione.
Le nuovissime tensioni sono seguite dopo che il governo kosovaro lo scorso 16 settembre ha iniziato un'azione di collocamento dei doganieri e della polizia alle frontiere di Jarinje e Brnjak al nord del Kosovo. I serbi dalla zona confinante hanno di nuovo messo le barricate bloccando le strade in alcuni posti nei comuni del nord del Kosovo: Leposavić, Zvečan, Kosovska Mitrovica e Zubin Potok nonche' nei pressi dei passaggi Jarinje e Brnjak protestando in tal modo contro i doganieri e la polizia kosovara ai confini con la Serbia.
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est che andrà in onda domani e sarà poi disponibile su Radioradicale.It
Aggiornamento / Da un lancio dell'agenzia Ansa
La Nato è determinata ad agire contro "gli estremisti serbi" all'origine dell'escalation di violenza attorno a un posto di frontiera nel nord del Kosovo. Lo afferma l'Alleanza atlantica in una nota in cui si rileva che la forza Kfor "ha reagito prontamente per ristabilire un clima di calma e di sicurezza". "Qualche estremista serbo ha cercato di provocare la violenza ma l'incidente è stato risolto e la situazione si è calmata, anche se resta tesa", aggiunge la Nato.
Gli estremisti serbi?! Dio mio, se non fosse tragico sarebbe comico! Viene considerato estremista una persona comune, che nel lanciare i sassi contro i carri armati dei kfor vede l'unico modo per combattere per la propria causa?!
RispondiEliminaDefinirei piuttosto estremisti quelli vestiti da missionari di pace, ma che pace non hanno mai portato a nessuno!
i serbi devono morire... ci hanno provato con gli ebrei e non ci sono riusciti.. adesso hanno affinato la mira... uranio... è infallibile e dura in eterno ... moriranno tutti e tutti applaudiranno... sono le missioni umanitarie moderne.. un popolo soffre ? sopprimiamolo.. dall'altre aprte si vive meglio e c'è tanto posto in paradiso per tutti ... kfor, mafia e benpensanti hanno prenotato il posto all'inferno.. sempre che non se li schifi anche il diavolo
RispondiEliminalina