martedì 27 settembre 2011

KOSOVO: E' DI NUOVO TENSIONE AL NORD

E' di nuovo tensione nel nord del Kosovo, lungo il confine (o linea di demarcazione amministrativa) con la Serbia, dove manifestanti serbi e militari della Kfor si sono affrontati, con feriti da ambo le parti. Teatro degli scontri ancora una volta il posto di frontiera di Jarinje, bloccato da giorni da decine di serbi che si oppongono alla presa di controllo dei valichi di Jarinje e di Brnjak da parte di poliziotti e doganieri kosovari albanesi, appoggiati da uomini della missione europea Eulex e dalla Kfor.

di Artur Nura [*]
Quella che sembrava una crisi temporanea, con il rientro dell'emergenza, sembra peggiorare. I membri della KFOR hanno così reagito agli assembramenti dei serbi dinanzi ai posti di blocco lanciando gas lacrimogeni, ma stando alle testimonianze del luogo, si sono avvertiti degli spari, diretti prima contro i manifestanti che avevano circondato il percorso alternativo nella direzione di Leposavic, e poi contro coloro che avevano circondato la barricata verso la direzione di Rudnice. Tre ambulanze si sono recate verso i più vicini centri sanitari. I manifestanti riuniti sono stati dispersi da gas lacrimogeni e dalle barricate lungo la strada principale che porta a Jarinje, mentre le truppe continuano ad intimare l'alt per tutti coloro che cercano di avvicinarsi al filo spinato. Ricordiamo che le truppe della KFOR hanno bloccato questa mattina 27 settembre la strada alternativa, l'unica che collega il nord del Kosovo con Raska. Di risposta, i serbi, verso le ore 10, hanno circondato la barricata creata dai soldati della KFOR.

Le reazioni di Belgrado
Il ministro Bogdanovic ha dichiarato per la RTS [la radiotelevisione pubblica serba, n.d.r.] che quattro persone sono state ferite gravemente, mentre molti sono stati feriti da proiettili di gomma. "E' assolutamente inaccettabile che la KFOR spari contro persone senza armi. Alla domanda su quale sarebbe la reazione del governo e del presidente", afferma Bogdanovic, rilevando che si stanno valutando "tutti i fattori rilevanti" per prendere una decisione. Allo stesso modo, il capo negoziatore serbo, Borislav Stefanovic, esprime la propria disapprovazione nei confronti degli atti della Kfor. "In questo modo la Kfor sta cercando di minare la nostra posizione nel processo negoziale e penso che sia del tutto inutile e assolutamente inaccettabile usare la forza contro delle persone che protestano pacificamente", ha dichiarato Stefanovic, aggiungendo che la KFOR viola così il suo mandato, dato il fatto che il suo obbligo è quello di garantire la sicurezza, e non "occuparsi delle questioni di ordine pubblico".

[*] Corrispondente di Radio Radicale

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