martedì 26 novembre 2013

UCRAINA: OPPOSIZIONE PRO UE IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO

Kiev volta le spalle all'UE e il premier Azarov accusa Bruxelles ma l'opposizione accusa il governo di cedere a Mosca. Tymoshenko annuncia lo sciopero della fame ad oltranza.

Foto Sergei Supinski / AFP
Continuano in Ucraina le proteste contro la rinuncia del governo a firmare l'Accordo di associazione con l'Unione Europea, che secondo l'opposizione filoeuropea consegnerà definitivamente il Paese all'influenza della Russia. Diverse manifestazioni si sono svolte negli ultimi giorni in varie città. Epicentro della protesta la piazza Maidan di Kiev, il luogo simbolo della rivoluzione arancione dove ieri si è svolta la più grande manifestazione da quei giorni del 2004. Il nuovo movimento è già stato battezzato EuroMaidan. I dimostranti si sono accampati anche in piazza d'Europa di fronte alla sede del governo. Gruppi di manifestanti hanno anche tentato di entrare nell'edificio, ma sono stati respinti dalla polizia antisommossa. I manifestanti sono rimasti quindi all'esterno dell'edificio dove già in precedenza c'erano stati incidenti.

Il leader dell'Alleanza democratica ucraina per le riforme, il campione del mondo di boxe Vitali Klitschko, ha lanciando una appello a mantenere la pressione sul regime del presidente Viktor Yanukovych fino al vertice del partenariato orientale fissato per giovedì e venerdì e nel corso del quale avrebbe dovuto essere firmato l'Accordo di associazione con l'UE. “Continueremo a manifestare finché l'accordo non verrà firmato”, ha detto Klitschko, annunciando che l'opposizione intende chiedere l'annullamento della decisione di non firmare le dimissioni del governo. Anche Yulia Tymoshenko, l'ex premier avversaria di Yanukovych, condannata a sette anni di reclusione, ha lanciato un appello dal carcere chiedendo di intensificare la pressione sul governo prima del vertice con l'UE annunciando in contemporanea l'avvio di uno sciopero della fame a oltranza.

Il governo ucraino ha deciso la scorsa settimana di rinunciare alla firma dello storico accordo con l'UE. Il premier Azarov ha dichiarato in parlamento che la decisione del governo è stata dettata "esclusivamente da ragioni economiche", ma non rimette in causa l'orientamento europeista del Paese. In un'intervista alla tv russa ha poi accusato Bruxelles di essere responsabile della situazione non volendo sostenere l'integrazione finanziaria dell'Ucraina promettendo solo un miliardo di euro per i prossimi sette anni. Sta di fatto che da tempo la Russia, destinataria di un quarto delle esportazioni ucraine, preme perché Kiev aderisca invece all'Unione doganale creata con Bielorussia e Kazakistan e alla quale sembra ormai intenzionata a partecipare anche l'Armenia. Per i leader dell'opposizione Kiev sta semplicemente cedendo alle pressioni della Russia e hanno quindi chiamato la gente a proseguire la mobilitazione.

Da Bruxelles, per altro, confermano che la porta è ancora aperta: “L'offerta di firmare un accordo di associazione e una zona di libero scambio senza precedenti è sempre sul tavolo”, hanno dichiarato in un comunicato congiunto i presidenti del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, aggiungendo di “disapprovare fortemente la posizione e le azioni della Russia”, accusata di aver esercitato indebite pressioni su Kiev. Ieri il presidente Viktor Yanukovich ha lanciato un appello alla pace, ma ha ribadito la versione del governo per il quale la firma è stata bloccata per motivi esclusivamente economici. Impossibile non notare, tuttavia, che l'accordo è saltato proprio quando il Parlamento avrebbe dovuto discutere la possibilità di cura all'estero del detenuti, norma che permetterebbe la scarcerazione di Tymoshenko, che è una delle condizioni poste dall'UE per proseguire il processo di integrazione.

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