Non c'è solo Alba Dorata in Grecia,
Jobbik in Ungheria o il “Partito delle libertà” di Gert Wilders
in Olanda: anche in Slovacchia sale il consenso per formazioni
politiche razziste, xenofobe e intolleranti. Alle elezioni
amministrative di sabato scorso, infatti, il neonazista Marian
Kotleba è diventato governatore della Regione di Banska Bystrice. A
convincere il 55,5% dei votanti del più grande degli otto distretti
regionali in cui è suddiviso il Paese, è stata una campagna
elettorale basata sull'odio contro i “parassiti” rom: Kotleba ha
promesso di difendere i propri concittadini “dal terrore degli
zingari” e che farà di tutto per privarli dall'assistenza sociale
di cui godono. Per altro, già ora nella maggior parte dei casi i rom
in Slovacchia (circa il 9% su una popolazione totale di circa 5
milioni e mezzo di abitanti) vivono in condizioni di assoluta povertà
e di totale esclusione sociale. Ma in una regione dove la
disoccupazione raggiunge il 40%, rispetto ad una media nazionale del
14%, e dove vive la più consistente comunità rom del Paese, le
parole di Kotleba hanno trovato terreno fertile.
Da tempo sono note le posizioni
xenofobe di Kotleba, che si dichiara ammiratore di Jozef Tiso, il
sacerdote cattolico che, dopo l'annessione della Boemia e della
Moravia al Terzo Reich, divenne presidente della Repubblica slovacca
filo nazista per poi finire impiccato per alto tradimento al termine
della seconda guerra mondiale. Kotleba, considera inoltre la Nato
alla stregua di un'organizzazione terroristica e vorrebbe che la
Slovacchia abbandonasse l'Unione Europea e la moneta unica. I
militanti del suo partito, messo fuori legge in passato ma
successivamente reintegrato, portano uniformi che ricordano quelle
dei nazisti hitleriani. A preoccupare sono anche i legami stretti che
collegano Kotleba ad altre formazioni xenofobe presenti nei paesi
europei, come il Front National in Francia e gli ungheresi di Jobbik.
Sabato scorso, il partito socialdemocratico del premier Fico ha
prevalso in sei regioni su otto, ma l'affermazione di Kotleba ha
messo in allarme gli attivisti per i diritti umani e i rappresentanti
delle minoranze etniche.
Ciò che preoccupa è che la galassia
dei vari movimenti razzisti e xenofobi riesca a coagulare le forze in
vista delle elezioni europee del prossimo anno. Irena Bihariova,
responsabile della organizzazione non-profit slovacca “People
Against Racism”, ha manifestato il timore che la vittoria di Kotleba possa “far
aumentare la temerarietà di altri estremisti, rendendoli ancora più
pericolosi”. Anche il presidente slovacco, Ivan Gasparovic, si è
detto sconcertato per un risultato elettorale che ha definito “un
monito rivolto alla classe politica”. E che la situazione sia molto
seria lo dimostra la presa di posizione del Congresso ebraico con
sede a Parigi che ha chiesto ai leader europei democratici a far
fronte contro questa escalation neonazista “prima che sia troppo
tardi”.
E' già successo e nessuno può garantire che non succeda
ancora. Hitler non era che uno spiantato imbianchino austriaco. All'inizio. Le uova del serpente sono sempre pronte a schiudersi. Basta
leggere Goldhagen. O anche Brecht: qualcuno ricorda “La resistibile
ascesa di Arturo Ui”?
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