Di Marina Szikora
Incontrando recentemente gli
ambasciatori dell’Unione Europea, il premier serbo Ivica Dačić ha
affermato che Belgrado si aspetta la convocazione della prima
conferenza intergovernativa sull’adesione al piu’tardi nel
gennaio 2014. Ogni eventuale imposizione di nuovi condizionamenti
influenzerebbe sull’attuale processo delle integrazioni europee
della Serbia e sull’umore dei cittadini verso l’Ue, ha detto
Dačić. Il premier serbo ha informato gli ambasciatori europei sul
processo di implementazione dell’accordo di Bruxelles tra Belgrado
e Priština. Ha rilevato che il governo della Serbia e’ impegnato
affinche’ nell’interesse della sopravvivenza dei serbi in Kosovo
e una stabilita’ permanente siano pienamente attuati gli accordi
finora raggiunti e che con il proseguimento del dialogo siano risolte
tutte le questioni aperte.
Sempre settimana scorsa, si e’ svolto
un’altro round di colloqui tra il premier della Serbia Ivica Dačić
e il suo omologo kosovaro Hashim Thaci con la mediazione dell’alto
rappresentante dell’Ue per la politica estera e di sicurezza
Cathrine Ashton. Durante l’incontro a Bruxelles e’ stato
raggiunto l’accordo sulla polizia ma non sulla giustizia, informano
i media serbi. Dačić ha rilevato l’importanza di un rapporto
positivo dell’alto rappresentante Chatrine Ashton alla prossima
riunione dei ministri degli stati membri dell’Ue che si svolgera’
il 17 dicembre. Il successo dell’attuazione dell’accordo di
Bruxelles, sara’ coronato con l’inizio dei negoziati di adesione,
ha ricordato Dačić. Quanto all’accordo, la candidature degli
agenti di polizia dovrebbe iniziare nei prossimi giorni e questo
accordo e’ pienamente nell’interesse del popolo serbo che vive in
Kosovo. La struttura degli impiegati, ha rilevato Dačić,
rispecchiera’ la struttura etnica nei comuni. Ha aggiunto che la
questione dell’istituzione del Tribunale principale a Mitrovica e’
rimasta aperta e si dovra’ decidere se si trattera’ di uno o due
tribunali, di chi ne sara’ il presidente e quale sara’ la
struttura etnica.
Secondo Dačić, la parte kosovara su
questo argomento si e’ presentata con posizioni molto rigide e
massime richieste. Il premier kosovaro Hashim Thaci da parte sua ha
detto che si aspetta la soluzione della questione giustizia gia’ al
prossimo incontro con Dačić previsto per il 13 dicembre a Bruxelles
e ha aggiunto che nel corso di quest’ultimo incontro si e’
parlato anche di stabilire un sistema funzionante della dogana al
nord del Kosovo. Secondo Maja Kocijančić, portavoce dell’ufficio
di Cathrine Ashton, l’accordo di Bruxelles non e’ ancora
pienamente implicato e bisogna quindi rafforzare il lavoro sulla sua
attuazione affinche’ il prossimo rapporto che verra’ presentato
al Consiglio europeo sia piu’ positivo possibile.
Lunedi’ poi, il premier serbo Ivica
Dačić ha ribadito che questa settimana continua il dialogo con
Priština dal quale dipende la data della conferenza intergovernativa
sull’adesione della Serbi all’Ue. Se a fine dicembre, o a gennaio
o perfino nemmeno allora poiche’, ha osservato Dačić, ci sono
paesi secondo i quali questa data andrebbe rimandata. Il premier
serbo ha precisato che ci sono preannunci di una tale posizione della
Germania e di una parte delle forze politiche in Gran Bretagna ma
ufficialmente si attende il rapporto dell’alto rappresentante Ue
Cathrine Ashton.“Sono necessarie buone notizie e non
pressioni o cambiamenti di condizionamenti, per questo i prossimi
giorni sono importanti e venerdi’ ci sara’ un nuovo giro di
colloqui in cui si dovrebbe risolvere la questione giustizia” ha
detto Dačić. Secondo le sue parole, e’ stata Priština a rinviare
la decisione sulle corti poiche’ e’ stato accordata la formazione
di nuove corti a partire da settembre che includerebbero anche le
corti negli ambienti serbi. Il premier serbo ha ribadito che devono
essere prese decisioni difficili ed e’ proprio per questo che i
cittadini eleggono i loro leader politici.
Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud est andata in onda oggi a Radio Radicale
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