Silvio Berlusconi, dichiarato decaduto dalla carica di senatore lo scorso 27 novembre a seguito della condanna definitiva a quattro anni per frode fiscale, potrebbe candidarsi in Bulgaria alle elezioni europee del 2014. L'indiscrezione, riportata da vari media italiani, è stata confermata dal senatore Roberto Formigoni, secondo cui “della cosa si parla da settimane”. La Bulgaria (o anche l'Ungheria) potrebbe essere il possibile, ennesimo “piano B” per il Cavaliere, dato che i parlamentari europei godono delle immunità garantite a quelli presenti nei vari parlamenti nazionali, Italia inclusa. L'ipotesi, però, è tutta da verificare.
Innanzi tutto Berlusconi dovrebbe ricevere la cittadinanza bulgara - ma questo potrebbe essere un problema superabile -, ma soprattutto dovrebbe trovare un partito disposto a candidarlo, e qui le cose si fanno più difficili. La principale formazione politica, il movimento “Cittadini per uno Sviluppo europeo della Bulgaria” (GERB) dell'ex premier Boyko Borisov, ha già detto ufficialmente di no: “GERB ha molti ottimi eurodeputati, che in gran parte verranno ricandidati. Confermo categoricamente che Berlusconi non sarà nostro candidato”, ha detto Borisov.
Una possibilità potrebbe essere quella offerta da Yane Yanev, leader del partito “Ordine, Legalità e Giustizia” (RZS), che nelle politiche dello scorso maggio ha raccolto però solo l'1,6% dei voti, ben al di sotto della soglia di sbarramento del 4%. Secondo Yanev, Berlusconi “è più patriota di tutti i nostri eurodeputati messi insieme”. Il 15 dicembre l'RZS renderà pubblica la sua decisione. Nel frattempo vi consiglio la lettura del pezzo di Francesco Martino pubblicato oggi sul sito di Osservatorio Balcani e Caucaso.
Berlusconi, il bulgaro
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