Di Marina Szikora
La settimana scorsa, nell’ambito di un
piccolo tour nei Balcani del presidente croato Ivo Josipović, in cui
ha visitato il Montenegro e poi la Macedonia, la tappa conclusive è
stata la sua prima visita ufficiale in Kosovo. Durante il suo
incontro con la presidente kosovara Ahtifete Jahjaga si e’ parlato
tra l’altro delle minoranze dei due popoli nei rispettivi paesi. I
croati in Kosovo dovrebbero diventare comunita’ costituzionale a
cui sarebbe garantita la rappresentanza in parlamento, ha annunciato
la presidente kosovara. Per il presidente Josipović le minoranze
sono una collegamento importante per i due paesi. Josipović ha
ricordato che problemi ci sono stati e che molti hanno lasciato le
loro case ma ha espresso anche piacere perche’ la comunita’
croata in Kosovo sta ottenendo nuove possibilita’ di affirmarsi e
che quelli che lo desiderano possono tornare in questo paese. Anche
gli albanesi del Kosovo, ha rilevato il presidente croato, hanno dato
un contributo notevole alla Croazia in tutti i settori, sin dai tempi
dell’indipendenza fino ad oggi e sono cittadini della Croazia che
meritano rispetto.
Il presidente Josipović si e’
congratulato con la sua ospite kosovara per il progresso raggiunto
nei negoziati con la Serbia e ha espresso speranza che le relazioni
tra Belgrado e Priština potranno essere tra breve come quelle tra
altri paesi. “La Croazia appoggia fortemente i negoziati in corso
tra Kosovo e Serbia….questi negoziati che dovrebbero normalizzare
pienamente le relazioni sono sicuramente una buona via verso l’Europa
e speriamo che essi proseguano nello spirito di amicizia,
collaborazione e visione di fiducia europea”, ha detto Josipović.
I due giorni in Kosovo, dove Josipović
ha incontrato anche il premier kosovaro Hashim Thaqi e il presidente
del Parlamento kosovaro Jakup Krasniqui, si sono conclusi con la
visita al monastero Visoki Dečani, centro spirituale dei serbi, che
loro stessi ritengono come culla della loro cultura e religione,
attualmente sotto la protezione delle forze militari internazionali,
vale a dire della KFOR. Come sottolineato dall’igumano Savo, la
visita del presidente croato ha rappresentato un grande onore e
felicita’ e si e’ detto fiducioso che con un comune impegno si
possono custodire i valori del patrimonio cristiano che da secoli
esiste su questo territorio. “Crediamo che di fronte a noi ci sono
tempi migliori in cui tutta la gente collaborera’ di piu’ e
lavoreranno insieme per il benessere di tutti” ha detto l’igumano.
La protezione di questo monastero e la collaborazione tra la Chiesa
ortodossa serba e le autorita’ del Kosovo dimostrano che si puo’
andare avanti insieme e che l’ottimismo puo’ vincere il
pesimismo, ha detto il presidente croato dicendosi convinto che
l’intera area diventera’ un luogo di pace e di collaborazione per
una vita comune.
Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in
onda il 12 settembre 2013 a Radio Radicale.
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