Di Marina Szikora
L’atteso accordo sulla giustizia tra
Belgrado e Priština non e’ stato raggiunto. Questa la conclusione
dell’ultimo giro di colloqui di quest’anno, tra il premier serbo
Ivica Dačić e quello kosovaro Hashim Thaci svoltosi venerdi’
scorso a Bruxelles. Dačić accusa Priština di continuare ad
insistere sulla richiesta che nelle competenze della corte a
Mitrovica siano inclusi anche i comuni serbi, condizione che pero’
per Belgrado e’ inaccettabile. I gruppi di esperti continuano
quindi i colloqui su questo tema.
Il premier serbo ha rilevato che la
Serbia da molto tempo ha adempiuto la sua parte dell’accordo di
Bruxelles quando si tratta del sistema giudiziario, ma e’ mancato
quindi l’accordo sulla costituzione del tribunale a Kosovska
Mitrovica. Per precisare, Priština insiste che anche i tre comuni a
maggioranza albanese al nord del fiume Ibar siano inclusi nelle
competenze di questa corte e questo Belgrado non lo accetta
argomentando che in tal caso gli albanesi avrebbero una maggioranza
di due terzi negli organi giudiziari.
Dačić ha ribadito che bisogna tener
presente che non è possibile nel nord collegare sul piano
amministrativo i quattro comuni serbi con i comuni a maggioranza
albanese. Secondo il premier serbo ogni soluzione pratica deve
rispettare la realta’ sul terreno e questa realta’ e’ che i
comuni serbi al nord hanno le loro particolarita’. Dačić ha
aggiunto che se in Kosovo tutto fosse normale e se ci fosse fiducia,
non ci sarebbe bisogno del dialogo e ha rilevato che cio’ che la
Serbia richiede non e’ nessun separatismo. Ha aggiunto che la parte
serba e’ pronta al proseguimento di colloqui. Si e’ detto
convinto che la mancanza di un accordo finale non mettera’ a
repentaglio la dinamica dell'integrazioni europea della Serbia.
Il premier serbo ha sottolineato che la
parte serba non e’ responsabile per la mancanza di accordo e merita
che le sia riconosciuta la buona volonta’ nel dialogo e
l’attuazione di quanto concordato e ha nuovamente accusato la parte
kosovara di ostruzionismo.
Quindi, anche se concordano che in
Kosovo deve esistere un sistema giudiziario unico, Belgrado e
Priština non riescono ancora a raggiungere un accordo su come in
concreto questo dovrebbe essere attuato e quella del sistema
giudiziario, almeno per quanto riguarda Belgrado, resta ancora
l’unica questione aperta nel processo di normalizzazione delle
relazioni tra le due parti.
Secondo l’accordo di Bruxelles, la
struttura degli organi della giustizia, come nel caso della polizia,
deve rispettare la struttura etnica. Belgrado ritiene in questo
momento che non sia realistico che “i giudici e i procuratori
albanesi processino i serbi e viceversa”.
Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.
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