Come da previsione, Nikos Anastasiades,
è il nuovo presidente della Repubblica di Cipro. Al termine dello
scrutinio ufficiale, l'avvocato 66enne, leader del partito Disy e
candidato conservatore, ha ottenuto il 57,4% dei voti sconfiggendo
in modo netto Stavros Malas, il candidato sostenuto dal partito
comunista Akel al governo, che si e' fermato al 42,5%. La notizia
della sua elezione è stata accolta da un concerto di clacson nelle
strade di Nicosia mentre una folla di suoi sostenitori si è
immediatamente radunata sotto la sede del partito del neo presidente.
Considerato un politico duro e determinato, Anastasiades si ha
condotto la campagna elettorale proponendosi come l'uomo più adatto
a negoziare con la "troika" il prestito internazionale di
cui Cipro ha urgente bisogno per evitare il tracollo della sua
economia sull'orlo della bancarotta. E' stato questo, infatti, più
che quello della riunificazione dell'isola, il tema centrale di
questa tornata di elezioni presidenziali nella parte greco-cipriota
dell'isola.
La crisi di Cipro è correlata a quella
greca e infatti, il giorno dopo le elezioni, Francia e Germania sono
tornate subito a chiedere a Nicosia di accelerare le riforme
necessarie per riequilibrare i conti pubblici e il sistema bancario
legato a quello ellenico. In un comunicato congiunto, il ministro
delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, ed il suo collega francese,
Pierre Moscovici, hanno salutato con favore l'elezione di
Anastasiades auspicando che "il nuovo governo acceleri in modo
significativo l'andamento delle riforme per raggiungere una crescita
sostenibile e una stabilita' di bilancio e finanziaria nell'interesse
di Cipro e dell'intera zona euro". I due ministri sottolineano
l'importanza che Cipro raggiunga un accordo con la troika Ue-FmiBce
entro la fine di marzo. In ballo ci sono aiuti per 17 miliardi e
mezzo di euro destinati in buona parte al salvataggio del sistema
bancario.
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