Di Marina Szikora [*]
I tre partiti che abbandonano o hanno
gia' abbandonato la coalizione governativa slovena proporranno come
nuovo candidato a premier il professore del diritto costituzionale
Miro Cerar, figlio dell'ex noto campione mondiale di ginnastica. Il
quotidiano 'Delo' nella sua versione elettronica, scrive che i tre
partiti, secondo fonti ufficiose, la Lista Civica (GL), il Partito
Democratico dei Pensionati (DESUS) e il Partito Popolare Sloveno
(SLS) molto probabilmente candideranno Cerar a futuro premier quando
avranno assicurato la maggioranza necessaria in parlamento. Come
detto, Miro Cerar e' figlio dell'ex campione di ginnastica sloveno e
avvocato Miroslav Cerar e dell'ex ministro della giustizia e
procuratore generale dello stato Zdenka Cerar. Fino ad adesso, si
dava invece come candidato piu' probabile di questi tre partiti
France Arhar.
Va detto che la coalizione governativa
di cinque partiti guidata dal premier Janez Janša e' gia' stata
abbandonata dalla Lista Civica e presto stesso faranno gli altri due
partiti, DESUS del ministro degli esteri Carl Erjavec e il Partito
Popolare Sloveno. Il premier Janša per adesso non considera le
dimissioni anche se accusato di abuso d'ufficio e corruzione dalla
Commissione anticorruzione ed i partiti che stanno abbandonando la
sua coalizione intendono proporre in parlamento il voto sulla
"sfiducia costruttiva". Questa possibilita' e' prevista
dalla Costituzione slovena e significa che i partiti che lo vogliono
fare possono proporre come nuovo candidato a premier la persona che
credono possa ottenere il numero di voti necessari, vale a dire oltre
la meta'. Accettare una tale proposta in parlamento significa
automaticamente votare la sfiducia al governo e il nuovo candidato
inizierebbe in tal caso la formazione del nuovo esecutivo. Secondo i
media sloveni, i tre partiti menzionati contano anche con la
coalizione del partito Slovenia Positiva (PS) che ha il maggior
numero di deputati in parlamento. Si presume anche di ottenere i voti
del partito di opposizione, dei Socialdemocratici (SD) che pero' non
entrerebbero nel governo di transizione poiche' vogliono restare
nell'opposizione fino alle prossime elezioni. Questa quindi la
difficilissima situazione politica interna.
Dall'altra parte, non diminuisce
l'attenzione sulla questione della disputa con la Croazia che ha come
conseguenza il blocco della ratifica dell'accordo di adesione croato
nel Parlamento sloveno. Se questo non accadra' in tempo utile, la
Croazia non potra' aderire all'Ue come previsto il prossimo primo
luglio. Jelko Kacin, parlamentare europeo sloveno e relatore per la
Serbia, nella trasmissione 'Punto zero' trasmessa dalla TV statale
croata lunedi' sera ha spiegato che sulla questione della Ljubljanska
banka in Slovenia discuteranno tre organi, vale a dire tre
Commissioni parlamentari che poi danno il segnale verde al Governo di
iniziare la ratifica. Il problema, un'altra volta, Kacin trasferisce
dalla parte croata e afferma che resta l'incognita quanto tutto
questo durera' appunto dalla parte croata. Ha implicato che la
Croazia dovrebbe assumersi l'obbligo nei confronti dei propri
risparmiatori della Ljubljanska banka e che questo problema poteva
essere risolto da tanto tempo. "Sono convinto che questo caso
finira' male per la Croazia" ha detto Kacin. Il parlamentare
europeo sloveno ha sottolineato che i precedenti governi croati
avevano incluso il problema della Ljubljanska banka nell'accordo di
secessione ratificato dall'ex premier croato Ivo Sanader. Il
vicepresidente della Commissione esteri ed ex ministro degli esteri
croato, Gordan Jandroković ha messo pero' in questione l'accordo
sulla secessione ratificato da Sanader dopo che il Partito
Socialdemocratico ha assunto il potere. Ospite della trasmissione e'
stato anche il deputato croato e osservatore al Parlamento Europeo,
Tonino Picula (già ministro degli Esteri e attualmente membro del
Consiglio generale del Partito Radicale Transnazionale) il quale ha
spiegato che si e' saputo che i documenti presentati dal bilancio
della Narodna banka jugoslava non sono veritieri. "Ci
aspettavamo che sui conti delle banche figlie si trovassero circa 645
milioni di marchi tedesci, ma ne abbiamo trovato 10 volte meno. In
una banca di Francoforte abbiamo trovato soltanto 3,5 mila dollari
invece di 57 milioni, ha precisato Picula. Per tal motivo, Picula si
aspetta che i due ministri degli esteri, Vesna Pusić e Karl Erjavec,
raggiungendo l'accordo settimana scorsa, abbiano utilizzato i veri
bilanci. Picula ha aggiunto di comprendere perche' si tiene ancora in
segreto l'accordo e che "bisogna lasciare alla diplomazia che in
certi momenti abbia il diritto alla discrezione". Secondo Kacin,
per quanto riguarda la ratifica dell'accordo dell'ingresso croato
nell'Ue non e' cosi' importante il contenzioso sulla Ljubljanska
banka quanto il monitoring dell'Ue sulla Croazia. Kacin continua ad
implicare che la Croazia deve essere pronta a concessioni e accusa
l'attuale governo croato come colpevole perche' ignora i precedenti
accordi e documenti e qualifica il problema con la Ljubljanska banka
come problema bilaterale. Questo, secondo Kacin, non e' sostenibile.
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.
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