giovedì 28 febbraio 2013

L'ESPERIENZA CROATA A DISPOSIZIONE DEI PAESI IMPEGNATI NEL PROCESSO DI ADESIONE ALL'UE

Di Marina Szikora [*]
La Croazia tra 128 giorni aderirà all'Unione Europea. Dopo la vittoria dei “sì” nekl referendum tenuto all'inizio del 2012, se ci fosse per caso un referendum oggi, per l'ingresso della Croazia nell'Ue voterebbe il 54 per cento di cittadini, contrario sarebbe il 37 per cento, mentre il 10 per cento sarebbe indeciso. Lo scrivono i media croati questa settimana citando i risultati dell'ultimo sondaggio effettuato dall'agenzia Ipsos Puls. Soltanto per l'uno per cento dei cittadini gli effetti dell'adesione sono già visibili ancora prima del prossimo 1° luglio; nel primo anno dopo l'adesione il 6 per cento degli intervistati dice di aspettarsi gia' alcuni effetti positivi, mentre il 22 per cento spera in questi effetti positivi nell'arco di 2-3 anni. A differenza di loro, il 29 per cento ritiene che non ci sara' nessun effetto in conseguenza dell'adesione.

Intanto, la settimana scorsa, la vicepresidente del governo e ministro degli Esteri e degli Affari europei, Vesna Pusić, ha presentato a Zagabria le attivita' del Centro per l'eccellenza che riunisce gli esperti che hanno partecipato ai negoziati con l'Ue, come anche quelli le cui conoscenze ed esperienze, collegate con la preparazione dell'adesione all'Ue e alla Nato, potrebbero essere trasmesse ai paesi della regione, ma anche a quelli del Sud Mediterraneo. "Le conoscenze e le esperienze acquisite durante i negoziati sono una specie di patrimonio intellettuale croato che possiamo utilizzare nella collaborazione con i paesi della regione", ha detto Pusić e ha aggiunto che "non c'e' nulla di piu' pericoloso di uno stato mal funzionante, sia che si tratti del proprio paese che di un paese vicino". Pusić ha sottolineato che e' nell'interesse della Croazia avere un vicinato stabile, che "la Croazia e' un fattore importante in questa regione e questo potenziale bisogna svilupparlo”. L'adattamento alle istituzioni europee e' un processo permanente che non cessera' con l'ingresso nell'Ue, ha detto ancora Pusić.

Va precisato che il Centro dell'eccellenza e' un'iniziativa con cui la Croazia vuole lavorare congiuntamente anche con gli altri paesi membri al fine di trasmettere le proprie esperienze accumulate negli anni del negoziato. Finora sono stati organizzati quattro seminari in Bosnia Erzegovina, ai quali hanno partecipato circa 140 persone. Con il Montenegro è in corso la preparazione di tre viaggi di studio, mentre nei giorni scorsi a Zagabria c'erano i giornalisti dalla Serbia che hanno seguito un seminario sulle questioni della giustizia e dei diritti umani fondamentali. Si stanno progettando seminari anche con la Macedonia, il Kosovo e l'Albania, nonche' con la Moldavia e con la Tunisia, ha spiegato la direttrice del Centro di eccellenza croato.

[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla trascrizione di una parte della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.


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