Di Marina Szikora [*]
La Croazia tra 128 giorni aderirà
all'Unione Europea. Dopo la vittoria dei “sì” nekl referendum
tenuto all'inizio del 2012, se ci fosse per caso un referendum oggi,
per l'ingresso della Croazia nell'Ue voterebbe il 54 per cento di
cittadini, contrario sarebbe il 37 per cento, mentre il 10 per cento
sarebbe indeciso. Lo scrivono i media croati questa settimana citando
i risultati dell'ultimo sondaggio effettuato dall'agenzia Ipsos Puls.
Soltanto per l'uno per cento dei cittadini gli effetti dell'adesione
sono già visibili ancora prima del prossimo 1° luglio; nel primo
anno dopo l'adesione il 6 per cento degli intervistati dice di
aspettarsi gia' alcuni effetti positivi, mentre il 22 per cento spera
in questi effetti positivi nell'arco di 2-3 anni. A differenza di
loro, il 29 per cento ritiene che non ci sara' nessun effetto in
conseguenza dell'adesione.
Intanto, la settimana scorsa, la
vicepresidente del governo e ministro degli Esteri e degli Affari
europei, Vesna Pusić, ha presentato a Zagabria le attivita' del
Centro per l'eccellenza che riunisce gli esperti che hanno
partecipato ai negoziati con l'Ue, come anche quelli le cui
conoscenze ed esperienze, collegate con la preparazione dell'adesione
all'Ue e alla Nato, potrebbero essere trasmesse ai paesi della
regione, ma anche a quelli del Sud Mediterraneo. "Le conoscenze
e le esperienze acquisite durante i negoziati sono una specie di
patrimonio intellettuale croato che possiamo utilizzare nella
collaborazione con i paesi della regione", ha detto Pusić e ha
aggiunto che "non c'e' nulla di piu' pericoloso di uno stato mal
funzionante, sia che si tratti del proprio paese che di un paese
vicino". Pusić ha sottolineato che e' nell'interesse della
Croazia avere un vicinato stabile, che "la Croazia e' un fattore
importante in questa regione e questo potenziale bisogna
svilupparlo”. L'adattamento alle istituzioni europee e' un processo
permanente che non cessera' con l'ingresso nell'Ue, ha detto ancora
Pusić.
Va precisato che il Centro
dell'eccellenza e' un'iniziativa con cui la Croazia vuole lavorare
congiuntamente anche con gli altri paesi membri al fine di
trasmettere le proprie esperienze accumulate negli anni del
negoziato. Finora sono stati organizzati quattro seminari in Bosnia
Erzegovina, ai quali hanno partecipato circa 140 persone. Con il
Montenegro è in corso la preparazione di tre viaggi di studio,
mentre nei giorni scorsi a Zagabria c'erano i giornalisti dalla
Serbia che hanno seguito un seminario sulle questioni della giustizia
e dei diritti umani fondamentali. Si stanno progettando seminari
anche con la Macedonia, il Kosovo e l'Albania, nonche' con la
Moldavia e con la Tunisia, ha spiegato la direttrice del Centro di
eccellenza croato.
[*] Corrispondente di Radio Radicale.
Il testo è tratto dalla trascrizione di una parte della
corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.
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