venerdì 30 marzo 2012

ANCORA POLEMICHE SULLA RIABILITAZIONE DI DRAŽA MIHAILOVIĆ

Belgrado, marzo 2012: un murale in
onore di Draza Mihailovic (Beta)
Il tema controverso della possibile riabilitazione del generale dei cetnici della Seconda guerra mondiale, Draža Mihailović, vale a dire il processo che e' in corso a Belgrado su richiesta di suo nipote e di alcune organizzazioni di sostenitori, continua a destare attenzione nella regione.
In una intervista per il quotidiano di Belgrado “Danas” l'europarlamentare sloveno e relatore del Parlamento Europeo per la Serbia, Jelko Kacin, precisa che una possibile riabilitazione del leader cetnico rappresenterebbe per la Serbia un passo opposto dalla direzione verso l'Ue.
“Ritengo sia importante che nel PE seguiamo con attenzione questo processo. Come relatore del PE, mi preoccupa innanzitutto l'evidente tentativo di cambiamento del sistema dei valori. L'Europa dopo la guerra fu costruita sui valori dell'antifascismo, mentre la riabilitazione di Draža Mihailović rappresenta un passo nella direzione opposta”, ha detto Kacin spiegando che si tratta del capo del movimento collaborazionista e che la sua riabilitazione può soltanto provocare danni all'immagine della Serbia. Kacin ha sottolineato che una tale mossa potrebbe creare relazioni negative con i Paesi vicini che sono stati “vittime dell'ideologia cetnica”.
Alla domanda se Zagabria, a causa di una eventuale riabilitazione di Mihailović, potrebbe creare problemi al processo di integrazione europea della Serbia, Kacin ha risposto che questo si vedrà nel prossimo periodo, ma ha aggiunto che si dovrebbe rinunciare al tentativo di riabilitazione per il bene dei cittadini della Serbia e per l'affermazione dei valori europei e non a causa di possibili reazioni da parte della Croazia o di qualsiasi altro Stato.
Secondo l'europarlamentare sloveno, si sta abusando della nuova legge serba sulla riabilitazione: la sua base, ha precisato Kacin, è quella di togliere la responsabilità collettiva da certi gruppi nazionali come anche dalle vittime dei regimi comunisti. “Draža Mihailović è il simbolo dello sciovinismo e dei crimini di guerra commessi in nome della Grande Serbia”, ha concluso Kacin ribadendo che la Serbia deve tenersi lontana da questo tipo di tentativi.

Marina Szikora - Corrispondente di Radio Radicale

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