Di Marina Szikora [*]
Il parlamento della Vojvodina [laregione autonoma della Serbia con capoluogo Novi Sad] ha approvato
una dichiarazione sulla protezione dei suoi diritti costituzionali e
legali suscitando la disapprovazione e commenti negativi a Belgrado
dove il documento è stato giudicato come una sollecitazione del
separatismo. A favore della dichiarazione hanno votato 75 deputati
della coalizione governativa di Vojvodina di cui fanno parte il
Partito democratico (Ds), la Lega socialdemocratica della Vojvodina
di Nenad Čanak (Lsv) e l'Alleanza degli ungheresi di Vojvodina
(Svm). Contrari i 21 deputati dell'opposizione appartenenti al
Partito serbo del progresso, al Partito socialista serbo, al Partito
democratico della Serbia e all'ultranazionalista Partito radicale
serbo, quindi tutti partiti rappresentanti al parlamento di Belgrado.
In vista del dibattito che ha preceduto
il voto, il presidente del governo di Vojvodina e vicepresidente del
Ds, Bojan Pajtić, ha detto che la Vojvodina non tacerà e che
continuerà ad insistere sul rispetto dei propri diritti
costituzionali e legali. Nel corso del dibattito il capogruppo del
partito di opposizione Sns ha detto che questo partito lotta contro
la creazione dello stato indipendente della Vojvodina: "Si
tratta di un manifesto politico pericoloso di cui fanno parte temi
più o meno pericolosi mentre alcuni sono del tutto insensati.
L'intenzione più pericolosa è quella di separarci. Si approfondirà
il varco tra il potere centrale e quello regionale. I ponti ormai
così deboli crolleranno ed i cittadini della Vojvodina non otteranno
nulla", ha avvertito Igor Mirović.
In difesa del documento invece il
capogruppo del partito ungherese, Sandor Egeresi, secondo il quale la
dichiarazione non ha niente a che fare con il separatismo bensì si
tratta invece di piccolissima autonomia. Egeresi afferma con
responsabilità che i rappresentanti della comunità di minoranze in
Vojvodina sono cittadini leali della Serbia, che la Vojvodina sia
tanto serba quanto ungherese, tanto rumena quanto slovacca e croata,
alludendo alla sua completa e tradizionale realtà multietnica come
regione specifica all'interno della Serbia.
La dichiarazione rileva che i diritti e
le competenze degli organi regionali sono stati violati da parte del
potere statale centrale a cui si chiede il rispetto dei diritti e
degli obblighi verso la regione autonoma della Vojvodina. In più, si
lancia un appello agli organi dello stato e alle istituzioni di
migliorare insieme all'amministrazione regionale e ai rappresentanti
dell'autogoverno locale il livello di rispetto delle procedure,
diritti ed obblighi. Va precisato che il governo di Vojvodina è
guidato dal Partito democratico che a livello statale è il maggiore
partito di opposizione all'attuale coalizione governativa.
[*] Il testo è tratto dalla
trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a SudEst andata in onda il 23 maggio a Radio Radicale
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