Aleksandar Vucic (Tanjug) |
di Marina Szikora [*]
La visita del vicepresidente del
governo serbo Aleksandar Vučić al nord del Kosovo e' stata un gesto
simbolico ma anche un atto che ha un valore fondamentale poiche' ha
contribuito ad una migliore comprensione dell'attuale situazione.
Questa la conclusione del parlamento serbo a proposito
dell'annunciata e realizzata visita del vicepremier serbo Vučić in
Kosovo. Secondo l'opinione del presidente della Commissione per il
Kosovo e Metohija del Parlamento serbo, Milovan Drečun, a seguito
del soggiorno di Vučić al nord del Kosovo, adesso "e' isolata
ogni interpretazione estremista dell'accordo raggiunto" e in
questo modo si apre la via per esaminare realmente anche i difetti
che riguardano la parte serba come anche i pregi che porta l'accordo
raggiunto tra Belgrado e Priština a Bruxelles. Secondo le parole di
questo deputato serbo al Parlamento di Belgrado, rappresentante del
maggiore partito governativo, il Partito Serbo del Progresso, il
popolo serbo al nord del Kosovo non si puo' permettere di essere
escluso dall'attuazione dell'accordo. Drečun ha aggiunto di
aspettarsi che nel prossimo periodo i serbi al nord del Kosovo non
creeranno problemi per quanto riguarda l'attuazione dell'accordo di
Bruxelles se questa vera' precisata da un comune accordo tra Belgrado
e Priština.
La maggior parte dei parlamentari serbi
esprime speranza che "i concittadini e fratelli serbi al nord
del Kosovo ascoltando il vicepremier hanno capito che nel 21esimo
secolo le vittorie si realizzano sul piano economico". Si dicono
ottimisti e credono che i serbi al nord del Kosovo abbiamo compreso i
messaggi che Vučić recandosi personalmente in loco ha trasmesso
loro. Belgrado spera che un passo avanti e' stato compiuto nella
comunicazione e che comunque saranno necessari altri incontri ma che
infine prevalga il razionalismo. Il rappresentante del Partito
Liberal-democratico guidato da Čedomir Jovanović, all'opposizione,
si e' detto dell'opinione che Vučić e' riuscito a convincere i
serbi in Kosovo indicando che tutta la vicenda ha dato impressione
che si tratti di un gruppo di gente infelice che qualcuno per anni o
addirittura per decenni aveva spinto verso le barricate, ai conflitti
e che evidentemente accettano difficilmente un cambiamento di
politica. "E' chiaro che tra loro ci sono quelli che in questo
vedono assolutamente o soltanto interessi personali e qui penso
innanzitutto ad alcuni leader dei serbi kosovari, ma la base del
problema e' che non vi e' sincerita' elementare che potrebbe spiegare
perche' per tutti e' meglio una politica nuova" ha detto il
rappresentante liberaldemocratico Đurić.
Intanto, martedi', l'alto
rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue Cathrine
Ashton ha invitato i premier serbo e kosovaro, Ivica Dačić e Hashim
Thaci ad una riunione, prevista per il prossimo 21 maggio a Bruxelles
a fin di discutere sull'attuazione dell'accordo raggiunto ad aprile.
Una veloce attuazione dell'accordo, ha precisato Ashton, e' di
importanza cruciale e si e' detta felice di poterne discutere con i
due premier. Va ricordato che Dačić e Thaci hanno siglato l'accordo
a Bruxelles lo scorso 19 aprile sulla normalizzazione delle relazioni
tra Belgrado e Priština. Pero' dopo questo atto importantissimo, le
due riunioni dei gruppi di lavoro per l'attuazione dell'accordo sono
fallite e le due parti si accusano a vicenda per l'insuccesso di
questi colloqui.
[*] Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale
Nessun commento:
Posta un commento