Il premier serbo Ivica Dacic e quello
kosovaro Hashim Thaci sono stati chiamati a Bruxelles dall'Alto
rappresentante per la politica estera dell'Ue, Catherine Ashton, per
chiudere l'accordo sull'implementazione della storica intesa
raggiunta lo scorso aprile. Il testo è tratto dalla trascrizione
della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata di Passaggio aSud Est andata in onda oggi a Radio Radicale ed è stato
scritto prima della conclusione del vertice.
A Bruxelles questa settimana un altro
incontro tra i premier serbo e kosovaro, Ivica Dačić i Hashim Thaci
su invito dell'alto rappresentante per la politica estera e di
sicurezza Ue Catherine Ashton. Tema di colloqui l'implementazione del
recentemente raggiunto accordo delle due parti, ovvero quello che
dovra' essere implementato entro giugno affinche' la Serbia possa
ricevere la tanto desiderata data dell' inizio dei negoziati di
adesione all'Ue. Come precisato dal premier serbo Dačić, bisognera'
appena arrivare al piano di implementazione e come spiega, per certi
punti dell'accordo sara' necessario almeno un anno per la loro
implementazione mentre invece per alcuni altri saranno sufficienti
sei mesi. La riunione a Bruxelles e' iniziata quindi martedi' sera,
prima gli incontri separati dei due premier con Cathrine Ashton e poi
quello trilaterale durato fino alle ore 22. Mercoledi' la ripresa dei
colloqui. A termine della prima serata vi e' stato soltanto un breve
comunicato della Ashton alla stampa in cui ha espresso soddisfazione
per aver potuto ospitare un'altra volta i due premier e si e' detta
convinta del loro impegno sull'attuazione dell'accordo di Bruxelles.
Il professore della Facolta' di scienze
politiche di Belgrado ed analista politico Predrag Simić ha
commentato che il raggiungimento di un accordo sull'implementazione
dell'accordo di Bruxelles sara' il lavoro piu' difficile e che i
colloqui che si svolgono attualmente a Bruxelles sono i piu'
difficili finora. Simić ha precisato che l'accordo di Bruxelles e'
un insieme di principi che ciascuno puo' interpretare a modo suo in
base ai propri interessi e che gli esperti non riescono ad
oltrepassare le divergenze di posizioni. Questa la ragione perche'
un'altra volta spetta a Catherine Ashton di tentare a trasformare i
principi in un piano concreto che potrebbe essere implementato. "Si
tratta della parte piu' complicata dei negoziati che non potra'
essere implementata in una quarantina di giorni quanti ne sono
rimasti fino alla fine di giugno quando dovra' essere presa la
decisione sulla data dell'inizio di negoziati di adesione per la
Serbia" ha spiegato l'esperto politico serbo. Simić ha
sottolineato che dalla Serbia si aspetta adesso il piano e non la sua
stessa attuazione, e questo, secondo lui, si e' potuto sentire anche
da parte del capo della diplomazia tedesca lunedi' a Belgrado durante
gli incontri con i vertici serbi.
Il ministro degli esteri tedesco
Westerwelle in visita a Belgrado
Dello stesso tema quindi si e' parlato
gia' lunedi' a Belgrado in occasione della visita del ministro degli
esteri tedesco Guido Westerwelle alla capitale serba. A seguito del
suo incontro con i vertici serbi, Westerwelle ha ribadito che se ci
saranno risultati palpabili relativi all'attuazione dell'accordo con
Priština, il Bundestag tedesco ricevera' da lui un segnale positivo
per quanto riguarda la data dell'inizio dei negoziati di adesione per
la Serbia. Come scrive il quotidiano serbo 'Blic', riferendosi a
fonti bruxellesi, per la Serbia entro la fine di giugno sarebbe piu'
facile compiere passi concreti relativi alle strutture di sicurezza
parallele ma si potrebbero introdurre anche misure temporanee nei
comuni di Zubin Potok e Zvečani dove si e' concluso il mandato degli
autogoverni locali. Cio' significherebbe che si e' iniziato con
l'applicazione dell'accordo relativo alle istituzioni parallele.
Per quanto riguarda la polizia, circa
150 rappresentanti dovrebbero essere integrati nelle forze di polizia
kosovare, altri invece dispiegati nelle stazioni di polizia in Serbia
centrale. La giustizia potrebbe far parte dell'implementazione da
subito attraverso la trasformazione del tribunale comunale di
Mitrovica. Va precisato che il capo della diplomazia tedesca ha
chiesto categoricamente lo smantellamento delle strutture parallele
serbe al nord del Kosovo. Con i vertici di Belgrado ha ribadito la
necessita' di utilizzare l'occasione per prendere decisioni
corraggiose di lunga portata. Per le giovani generazioni, ha rilevato
Westerwelle, e' importante migliorare la situazione attraverso gli
investimenti, crescita economica e apertura di nuovi posti di lavoro.
Il premier serbo Ivica Dačić ha sottolineato che la Serbia non ha
piu' tempo da aspettare e che ogni rinvio di decisione sulla data
dell'inizio dei negoziati di adesione all'Ue puo' avere conseguenze
catastrofiche per il futuro della Serbia.
Nessun commento:
Posta un commento