lunedì 6 maggio 2013
ADDIO A BEATRICE OTTAVIANO
Vorrei dedicare un pensiero a Beatrice Ottaviano, collega dell'Ansa scomparsa prematuramente questa mattina, a causa di una crudele malattia, a soli 51 anni. Ebbi modo di conoscerla nel settembre del 2003 a Belgrado, quando per caso fui mandato nella capitale serba per seguire la trasferta della commissione parlamentare che stava indagando sull'affare Telecom Serbia.
Era la prima volta che mi occupavo di Balcani. Lei era a Belgrado dal 1999 dopo sei anni trascorsi come corrispondente a Mosca dove sarebbe ritornata nel 2005. Da inesperto reporter quale ero cercai di "approfittare" della sua disponibilità ed ebbi modo così di conoscere e apprezzare le sue doti professionali, già note agli altri colleghi che da anni "coprivano" la ex Jugoslavia.
Di quelle due settimane trascorse a Belgrado mi ricordo le giornate passate al palazzo di giustizia, durante le audizioni della commissione, i passaggi in macchina e alcune belle serate con gli altri colleghi, dopo una giornata di lavoro. Negli anni seguenti ho avuto modo di risentirla qualche altra volta sulla situazione politica in Serbia, sul Kosovo o sul Caucaso.
Non posso certo dire di essere stato un suo amico o conoscente: non ho nemmeno conosciuto Ciro, il suo famoso cane pastore del Caucaso che l'aveva seguita in tutti i suoi spostamenti. Ma è anche grazie a lei se ho cominciato a capire un mondo che incominciavo appena allora a scoprire e di questo le sarò sempre grato.
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Beatrice Ottaviano era una giornalista italiana di grande valore. Preoccupante, ma significativo, il silenzio della stampa italiana sull'opera di Ottaviano nell'Est europeo. Io sono orgoglioso di aver lavorato con lei negli anni di Mosca.
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