Il vicedirettore dell'Ufficio del
governo serbo per il Kosovo, Krstimir Pantić, ha dichiarato lunedi'
18 marzo di essere sicuro che Belgrado non fara' piu' nessuna
concessione nel dialogo con Priština e che i negoziatori non
accetteranno che alla comunita' dei comuni serbi non vengano concesse
competenze legislative ed esecutive e si e' detto preoccupato sul
proseguimento del dialogo. Senza tali competenze la comunita' serba
in Kosovo non potra' sopravvivere, ha detto Pantić, dicendosi
pessimista sul prossimo round di negoziati perche' dietro Priština
ci sono gli Stati Uniti e la gran parte dell'Ue e per questo motivo i
kosovari non sono pronti a compromessi significativi.
Qui di seguito
la trascrizione della corrispondenza di Marina Szikora per la puntata
di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi 21 marzo a Radio Radicale
[NB: la corrispondenza è stata registrata prima della fine dei
colloqui del 20 marzo].
La data dell'inizio dei negoziati di
adesione della Serbia all'Ue dipende dalle riforme e dal dialogo con
Priština, ha detto lunedi' a Belgrado il commissario
all'allargamento dell'Ue Štefan Feule incontrando i vertici serbi.
Durante il suo incontro con il capo dello stato serbo Tomislav
Nikolić, e' stato trasmesso che Belgrado ritiene che la Serbia ha
meritato la tanto attesa data. Secondo le parole di Nikolić, la
Serbia ha fatto molto a proposito delle condizioni che il Consiglio
europeo ha posto davanti a Belgrado ma che nel dialogo con Priština
non si puo' fare ne piu' ne' meno di quello che si dice nella
Risoluzione sul Kosovo approvata dal Parlamento serbo. Secondo il
presidente serbo, per raggiungere l'accordo adesso e' necessario che
la parte kosovara cedesse. Nikolić ha assicurato che non esiste
nessuna differenza nei messaggi che lui ed il premier serbo Ivica
Dačić trasmettono sul dialogo con Priština, l'unica differenza e'
che il presidente serbo esprimeva ottimismo sulla risposta alla
Risoluzione mentre il premier, avendo piu' contatti con Priština,
afferma che questo non sara' per niente facile. Nikolić ha ribadito
che la piattaforma da lui proposta ed approvata in parlamento puo'
portare pace e stabilita' nei Balcani, uno sviluppo sicuro della
Serbia, sicurezza e connessione della comunita' serba con la Serbia e
la Serbia nell'Ue. Il presidente serbo ha sottolineato che la Serbia
e' pronta ad ogni tipo di dialogo con l'Ue e che lavora costantemente
perche' la conclusione del rapporto del Consiglio europeo sia
positiva affinche' la Serbia possa ottenere la data dell'inizio dei
negoziati.
In risposta, il commissario europeo ha
detto che insieme all'alto rappresentante dell'Ue, Kathrin Ashton
appoggia le aspirazioni della Serbia e vogliono entrambi che gli
sforzi europei abbiano successo. "So che tutti siete intressati
a sapere se la Serbia avra' la data dell'inizio dei negoziati a
giugno. La risposta dipende dagli sforzi ad adempiere le riforme e se
sara' raggiunto un progresso visibile e sostenibile nelle relazioni
con il Kosovo" ha detto Feule. Il commissario europeo ha
salutato il progresso raggiunto nel dialogo tra Belgrado e Priština
ma non ha risposto esplicitamente alla domanda se la Serbia avra' la
data per l'inizi dei negoziati a giugno, scrivono i media serbi.
Feule ha precisato che nel rapporto della Commissione europea
sull'avanzamento della Serbia, che sara' reso pubblico il prossimo 16
aprile verra' indicato tutto quello che e' stato fatto per quanto
riguarda l'adempimento delle riforme ma ha rilevato che in alcuni
settori come quello della giustizia, approvazione della strategia
anticorruzione, liberta' dei media e l'inclusione dei gruppi
vulnerabili, il lavoro sulle riforme deve essere intensificato. Fuele
ha salutato la nuova dinamica nel dialogo tra Belgrado e Priština e
"l'offensiva" che e' stata compiuta con l'incontro tra i
presidenti Nikolić e Jahjaga e ha espresso speranza che saranno
raggiunti risultati significativi.
Dopo l'incontro con Nikolić, Fuele ha
incontrato anche il premier Ivica Dačić il quale ha dichiarato di
essere molto soddisfatto della qualita' del progresso
nell'adempimento dei criteri politici per il proseguimento e
acceleramento dell'eurointegrazione della Serbia. Il premier serbo ha
indicato che la normalizzazione delle relazioni con Priština e'
l'obiettivo della Serbia non a causa della data dell'inizio dei
negoziati con l'Ue bensi' perche' si tratta di un "problema
oggettivo" della Serbia. La Commissione europea presentera' il
rapporto sull'avanzamento della Serbia nelle integrazioni europee e
sul dialogo tra Belgrado e Priština il prossimo aprile dopodiche' il
Consiglio europeo decidera' se attribuire alla Serbia la data
concreta per l'inizio dei negoziati di adesione.
Una delegazione di deputati tedeschi della Cdu in visita a Belgrado
All'inizio di questa settimana
Belgrado hanno visitato anche i deputati tedeschi della CDU. Secondo
il quotidiano serbo 'Danas' i parlamentari tedeschi sono arrivati per
"dare una pacca alle spalle delle autorita' serbe per i
risultati realizzati nel precedente periodo ma anche per ricordare
chiaramente i compiti rimanenti che bisogna adempiere" informa
il quotidiano 'Danas' in occasione della visita dei deputati tedeschi
del partito governativo CDU a Belgrado. La delegazione tedesca ha
incontrato il premier Ivica Dačić e il vicepresidente del Governo,
Aleksandar Vučić, parlamentari serbi e rappresentanti delle
organizzazioni nongovernative. Secondo l'ex ambasciatore serbo a
Berlino, Ognjen Pribićević si tratta di una delegazione molto forte
che in base all'incontro con i vertici serbi stabilira' quello che e'
stato raggiunto nei settori chiave, soprattutto il progetto relativo
al nord del Kosovo e l'attuazione degli accordi finora raggiunti nel
dialogo con Priština. Tutto cio', secondo Pribićević, sara'
rilevante per Berlino a prendere la decisione finale sull'avanzamento
della Serbia nelle integrazioni europee. La giornalista serba di
politica estera, Seška Stanojlović ritiene invece che ci sono senza
dubbio divergenze tra i messaggi pubblici dei parlamentari tedeschi e
quello che e' stato detto nei colloqui interni con i rappresentanti
del Governo serbo.
Quanto al quotidiano di Belgrado
'Blic', l'adempimento delle aspettative tedesche sono la
precondizione per l'approvazione da parte del partito governativo
tedesco del Bundestag a dare il segnale verde per l'inizio dei
negoziati di adesione della Serbia con l'Ue. Il capo della
delegazione tedesca giunta a Belgrado Schokenhoff ha presicato che
Berlino richiede "una volonta' chiara e visibile" e questa
volonta' visibile potrebbe consistere in una dichiarazione scritta o
orale da parte dei presidenti della Serbia e del Kosovo o dei due
premier, davanti alle camere, che entrambi i governi durante i
negoziati di adesione della Serbia regoleranno in una forma giuridica
condizionata la normalizzazione delle relazioni. Quanto a queste
informazioni i rappresentanti del Bundestag tedesco hanno dichiarato
che "la Germania ha riconosciuto l'importanza eccezionale e
storica degli eventi che vedono i due premier come protagonisti degli
incontri regolari tra Belgrado e Priština che rappresentano passi
importanti nella direzione giusta per la normalizzazione dei
rapporti. Un altro segnale incorraggiante e' stato l'incontro tra i
presidenti Nikolić e Jahjaga. Quanto alle richieste per l'abolizione
delle strutture parallele al nord del Kosovo, i deputati tedeschi –
scrive 'Blic' – hanno sottolineato che sono indispensabili accordi
concreti che dovrebbe accettare anche la popolazione serba al nord
del Kosovo nonche' l'inizio della loro attuazione e la trasparenza
dei contributi finanziari provenienti dalla Serbia.
La delegazione tedesca ha constatato
che sono necessari ulteriori sforzi da parte di Belgrado per
influenzare i serbi al nord ad accettare la missione dell'Ue, per
stabilire permanentemente la libera circolazione dell'Eulex e per
collaborare con gli stessi nelle indagini sugli attacchi con le
bombe. Per quanto riguarda la riconciliazione nella regione, i
rappresentanti tedeschi hanno rilevato che sin da quando ci sono
stati cambiamenti di potere si lavora attivamente per realizzare
contatti con i vicini e sono proseguiti gli sforzi nella tutela delle
relazioni di buonvicinato su cui era impegnato anche il governo
precedente. In questo contesto e' stato particolarmente rilevato
l'incontro tra Tomislav Nikolić e Atifeta Jahjaga. Il messaggio
della delegazione tedesca riguarda anche Priština, prosegue 'Blic' e
precisa che essi si dicono consapevoli che per una valutazione degli
sforzi nel dialogo con Kosovo il ruolo centrale e' anche quello del
comportamento di Priština e quindi si insiste affinche' anche
Priština ed i suoi rappresentanti dimostrino prontezza ad un
compromesso. "La frazione CDU/CSU del Bundestag puo'
giustificare la sua decisione positiva sull'inizio dei negoziati di
adesione soltanto se gli accordi e le riforme non restino lettere
morte sulla carta ma se siano attuati" e' la conclusione dei
rappresentanti tedeschi.
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