
Intanto, dopo giorni e giorni di discussioni e di ipotesi, finalmente
è stata decisa la data delle elezioni legislative anticipate: i greci andranno
alle urne il 6 maggio prossimo. La Grecia è dunque ufficialmente in
campagna elettorale con i partiti al lavoro per completare le liste dei candidati.
L'operazione, però, sembra abbastanza complicata visto che, come ha detto al
Financial Times un vecchio esponente di Nea Demokratia (il principale partito
di centro-destra), "il numero dei probabili candidati per i due partiti
maggiori, soprattutto in provincia, è stato ridotto; professionisti
rispettabili e validi dirigenti governativi respingono le proposte". I
toni del confronto fra Evanghelos Venizelos, leader del socialista Pasok, e
Antonis Samaras, di Nea Demokratia, hanno però già cominciato a salire, nonostante
sostengano insieme l'attuale governo di unità nazionale guidato da Lucas Papademos, così come
con tutta probabilità si troveranno a dover governare insieme anche dopo il 6
maggio. Il leader di Nea Demokratia chiede agli elettori una maggioranza che
gli consenta di poter governare "con le mani libere" e Venizelos
accusa il rivale "di voler diventare a tutti i costi primo ministro e
onnipotente" glissando sulle responsabilità del suo partito e del governo
di Costas Karamanlis del quale lo stesso Samaras faceva parte. Venizelos per il
momento con il 18% di consensi personali supera Samaras attestato al 15%. Il problema per
entrambi è che i loro due partiti, che si sono alternati alla guida del Paese
dal 1974, anno della caduta della dittatura dei colonnelli fino ad oggi,
registrano un netto calo di consensi. Secondo un sondaggio condotto dalla Gpo
per conto della stazione televisiva Mega, Nea Demokratia e Pasok al momento
insieme superano di poco il 32%, mentre alle elezioni del 2009 i loro voti
superarono complessivamente il 77%.
Per il momento l'esito del voto resta incerto. Il calo dei
due partiti maggiori e il rafforzamento dei partiti di sinistra e di quelli
contrari al programma di risanamento imposto dai creditori internazionali e portato
avanti dal governo di unità nazionale, rende difficile fare previsioni. Secondo
un sondaggio pubblicato dal quotidiano Kathimerini, oltre la metà degli
elettori pensa che nessun partito riuscirà ad ottenere la maggioranza e sarà
dunque necessario ricorrere ad un nuovo governo di coalizione, mentre solo il
17% degli intervistati scommette su un governo monocolore. Per quel che
riguarda i singoli partiti al momento è sempre in testa Nea Demokratia, con il
19% delle preferenze ( che perde il 3% rispetto alla rilevazione di due
settimane fa), seguita dal Pasok con il 14% (-1% rspetto a due settimane fa,
crollato rispetto al successo del 2009, ma pur sempre in ripresa rispetto al
magro 8% di due mesi fa). A sinistra si segnala il testa a testa tra Syriza (13%
dei voti), comunisti e Sinistra Democratica (12%). A destra il nuovo partito
dei "Greci Indipendenti", nato da una scissione di ND, raccoglie al
momento l'11%, mentre gli estremisti di “Alba Dorata” avrebbero il 5%
(sufficiente per entrare in Parlamento). In calo, invece, l'altra formazione di
estrema destra, il Laos, attualmente parte del governo di unità nazionale,
ferma al 3% come gli ecologisti.
Buona Pasqua alla Grecia e a tutti i greci.
Al mercato, pochi giorni prima della Pasqua ortodossa:
“Che fate a Pasqua?”.
“A Pasqua? Non lo sai che siamo l’agnello d’Europa? A Pasqua
ci sgozzano”.
La battuta è tratta da Prima Linea, il blog di Georgia Manzi
che ringrazio.
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