E alla fine anche la Croazia avrà la
sua fettina di South Stream. Contrariamente a quanto era parso due mesi fa, tanto da spingere il presidente Josipovic a domandarsi
pubblicamente “Dove abbiamo sbagliato”, Il colosso russo Gazprom
e l'azienda croata del gas Plinacro hanno infatti siglato a Zagabria l'accordo per estendere anche al
territorio croato il tragitto della nuova pipeline lunga quasi 2400
km. Figlia di una joint venture Gazprom-Eni, estesa poi alla francese
Edf e alla tedesca Wintershall, l'opera trasferirà il gas russo
in Europa occidentale, attraverso il Mar nero e i Balcani occidentali,
tagliando fuori l'Ucraina.
La Croazia produce il 70% del suo
fabbisogno di gas e fino al 2010 ha acquistato la restante pare dalla
Russia per poi rivolgersi in seguito ad Austria e Italia. Evidentemente
però Zagabria non voleva rimanere tagliata fuori
da un progetto di tale portata economica e politica e ha insistito
nelle trattative ottenendo alla fine che al tragitto originale venga
aggiunta la connessione verso il proprio territorio. La connessione
"aumenterà la sicurezza delle forniture di gas", ha detto
il capo di Plinacro, Mladen Antunovic, in
una conferenza stampa congiunta con il vicepresidente di Gazprom,
Alexander Medvedev, che ha assicurato che "South Stream è una
delle priorità della nostra cooperazione con la Croazia".
In base all'accordo raggiunto le due
aziende costituiranno entro luglio prossimo una joint venture con lo
scopo di realizzare il tratto croato del gasdotto per un costo
di circa 60 milioni di euro. I lavori di realizzazione del gasdotto
sono stati inaugurati lo scorso dicembre, mentre quelli per il tratto
croato partiranno a luglio 2015 per concludersi entro il dicembre
successivo. Lungo circa 100 km, il tratto croato avrà una capacità
annua di circa 2,7 milioni di metri cubi di gas l'anno, a fronte dei
63 complessivi dell'intera infrastruttura.
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