Di Marina Szikora, corrispondente di
Radio Radicale
L'Irlanda, prossima presidenza dell'Ue
ha presentato a Bruxelles le priorita' del suo semestre che inizia
dal 1 gennaio 2013. Per la Croazia si tratta di un periodo
particolarmente importante e cruciale per quanto riguarda le mancanti
ratifiche dell'accordo di adesione affinche' possa essere garantito
l'ingresso di Zagabria nell'Ue il primo luglio 2013. L'Irlanda e'
convinta che il processo di ratifica si concludera' senza difficolta'
nonostante l'attuale contenzioso croato-sloveno relativo alla
Ljubljanska banka. "Qualsiasi questione tra la Slovenia e la
Croazia deve essere risolta bilateralmente. Noi appoggeremo,
naturalmente, questo processo ma la questione non pou' trovarsli
sulla via dell'adesione croata" ha detto la ministro per le
questioni europee irlandese, Lucinda Creighton. Intanto, settimana
scorsa, il parlamento finlandese ha ratificato l'accordo di adesione
della Croazia all'Ue e cosi' la Finlanda e' diventata il ventesimo
paese ad aver ratificato l'accordo croato. Mancano ancora: Gran
Bretagna, Germania, Francia, Belgio, Danimarca, Olanda e Slovenia.
In vista del vertice dell'Ue, svoltosi
il 13 e 14 dicembre, la cancelliera tedesca, Angela Merkel,
rivolgendosi al Bundestag, ha invocato il blocco del processo di
allargamento dell'Ue. Merkel ha detto che molto probabilmente il
prossimo luglio si augurera' il benvenuto alla Croazia come 28-esimo
stato membro dell'Ue. "Ma in questo momento non inizieremo i
negoziati di adesione con altri paesi. Secondo il nostro parere, i
tempi non sono ancora maturi" ha detto la cancielliera tedesca
nel suo intervento al Budestag. Merkel ha spiegato ai deputati
tedeschi che sono sucessi dei cambiamenti: per quanto riguarda la
concorrenza economica e di mercato, oggi si guarda con maggiore
attenzione rispetto a prima. Al tempo stesso, si fanno verifiche piu'
profonde quando si tratta di candidati all'ingresso nell'Ue. Secondo
Merkel questo e' giusto e indispensabile affinche' si possa "vivere
in base ai valori ed agli standard europei". Va ricordato che
l'Unione cristiano-democratica (CDU), guidata da Angela Merkel,
finora si e' impegnata diverse volte per fermare il processo di
allargamento dell'Ue con eccezione della Croazia. Negli ultimi mesi,
rappresentanti di spicco della CDU, ma anche altri partiti
parlamentari tedeschi, hanno avvertito la Croazia che la condizione
per ratificare l'accordo di adesione, di cui il Budestag dovrebbe
decidere la prossima primavera, e' l'adempimento dei compiti che la
Commissione europea ha posto davanti alla Croazia.
Al tradizionale ricevimento in vista
delle feste natalizie e di fine anno, il presidente croato Ivo
Josipović ha invocato un anno che possa "offrire ottimismo sul
rafforzamento della Croazia come stato democratico e stato di diritti
umani, uguaglianza nazionale, liberta' religiose e stato di uguali
opportunita', vale a dire – di costruire uno stato sociale e
giusto". Josipović si e' detto convinto che la Croazia ha la
forza di affrontare tutti i problemi e risolverli. In questo
contesto, il capo dello stato croato ha invitato ad essere uniti ed
ottimisti rivolgendosi particolarmente al potere esecutivo e
appellandosi all'attuazione delle misure per lo sviluppo economico.
"Senza lo sviluppo economico, l'esercito di disoccupati ed
affamati sara' sempre piu' grande e la disperazione della gente che
non vede la propria prospettiva aumentera' altrettanto" ha
avvertito Ivo Josipović. "Compiamo lo sforzo decisivo per
spingere l'economia, togliamo l'ingiustizia provocata dalla crisi
economica a volte anche dal mal fuzionamento dello stato e delle
istituzioni, della giustizia e dall'assenza dei principi morali ed
etici nei servizi pubblici, nella politica ed economia" e'
l'appello di Josipović. L'avvenire, ha valutato il presidente
croato, deve rappresentare una svolta che sara' possibile grazie
all'ingresso della Croazia nell'Ue. Per Josipović, l'adesione all'Ue
e' "una occasione enorme che dobbiamo sfruttare ma anche una
sfida generazionale che in gran misura incidera' sul futuro della
Croazia". Il Presidente si e' detto credulo che "la Croazia
sara' uno stato europeo di successo e i suoi cittadini degli europei
di successo". In questo senso, il presidente croato e' stato
categorico indicando che "la politica non puo' essere un gioco
di potere degli individui e dei partiti, nonostante chi si trovi al
potere e chi all'opposizione... la Croazia e' stufa della politica a
quattro soldi, degli spin mediatici e contrapposizioni inutili".
Ha chiamato al proseguimento della lotta contro la corruzione in
quanto il piu' grande male della societa' democratica, il piu' grande
male dell'economia e ostacolo allo sviluppo.
Nei giorni prima di Natale, si e'
compiuto anche il primo anno del governo croato guidato dal
socialdemocratico Zoran Milanović. Un anno molto difficile in cui i
cittadini hanno dovuto affrontare le misure antipopolari per far
fronte alla traumatica crisi economica e finanziaria. Ricordiamolo,
poco piu' di un anno fa, il Partito socialdemocratico insieme ai
partner di coalizione ha vinto clamorosamente dopo otto anni di
governo dell'Unione democratica croata (HDZ) che alla fine e' stato
segnato da numerosi scandali di corruzione il cui esito e' il crollo
economico. Nonostante le critiche e l'attuale insoddisfazione dei
cittadini croati, alcuni risultati sono visibili. Tuttavia, dopo un
anno di governo, i cittadini hanno dato un voto molto modesto
all'esecutivo di Zoran Milanović, appena un 2,4 (considerando che il
massimo voto e' 5) e perfino il 65% dei cittadini, secondo i
sondaggi, ritengono che il Governo conduce il Paese nella direzione
sbagliata.
Ospite alla televisione statale, il
premier Milanović ha rilevato che "l'ordine adesso e' maggiore
rispetto ad un anno fa... Abbiamo promesso lavoro e ordine. Ordine
non vi e' stato mentre il lavoro e' il problema cruciale, troppo poca
gente lavora. Dobbiamo assicurare il lavoro" ha sottolinato
Milanović. Sull'eventuale accordo con il FMI, Milanović ha detto
che l'FMI e' generalmente una scuasa per quelli che sono stati
incapaci nel modo regolare. "Per la prima volta abbiamo
diminuito le tasse alle imprese, stiamo mettendo ordine, stiamo
riempiendo il bilancio sopra le aspettative, vogliamo che gli uomini
d'affari arrivino in Croazia consapevoli che qui si puo' guadagnare"
ha difeso il suo primo anno di governo Zoran Milanović.
Ricordiamo inoltre,in occasione di
questa puntata in cui vogliamo fare una specie di resoconto del
processo di allargamento europeo, i cittadini della Croazia, poco
meno di un anno fa, esattamente il 22 gennaio 2012 si sono
pronunciati al referendum e hanno scelto l'Unione Europea e
l'ingresso del loro Paese nell'Ue. Come sottolineano i media croati,
e' iniziato bene continuato un po' meno bene, visto che allo stato
attuale siamo ancora in attesa di 7 ratifiche dei sette rispettivi
paesi dell'Ue.
[*] Il teso è tratto dalla
corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in ondail 27 gennaio a Radio Radicale.
Nessun commento:
Posta un commento