Qui di seguito un contributo di Marina Szikora, corrispondente di Radio Radicale e di Passaggio a Sud Est.
Secondo le informazioni mediatiche
serbe nel 2012 vi e' stato un numero record di richieste di asilo dai
Balcani Occidentali il che in gran misura aumenta il pericolo che il
regime di liberalizzazione dei visti per alcuni Paesi venga sospeso.
Lo ha affermato Alexandra Stiglmayer, esperta per le questioni
relative ai visti dell'European Stability Initiative, organizzazione
nongovernativa con sede a Bruxelles, in una intervista per il
quotidiano bosniaco 'Dnevni avaz'. Secondo le sue parole, nei primi
dieci mesi dell'anno scorso 33.500 persone dei Balcani Occidentali
avevano presentato domanda di asilo nei paesi dell'Ue mentre il
numero definitivo e' molto piu' alto poiche' nei mesi invernali vi e'
un grande aumento di richieste di asilo. Stiglmayer ha sottolineato
che la Germania e' il paese piu' esplicito nelle richieste di
reintroduzione dell'obbligo di visto e sta guidando il gruppo di
paesi dell'Ue che si impegnano per un veloce e semplice modo di
abolizione del regime di liberalizzazione dei visti. Ha spiegato che
questa ipotesi e' plausibile e che ci sara' una procedura di
sospensione della liberalizzazione per sei mesi. Successivamente a
questo la Commissione europea presenterebbe un rapporto sugli effetti
di una tale mossa e una valutazione se il singolo paese continua ad
essere un luogo potenziale per l'afflusso di richiedenti asilo. Se
verra' valutato che questo paese è a rischio, verra' attivato il
meccanismo per un permanente ritorno al regime di visti, secondo
quanto ha spiegato la rappresentante dell'ESI.
Secondo i dati di questa
organizzazione, la Serbia sarebbe il paese record per quanto riguarda
le richieste di asilo. Nel 2011 dalla Serbia sono arrivati nei paesi
dell'Ue 13.980 falsi richiedenti asilo. Molto meno quelli dalla
Macedonia, dalla Bosnia Erzegovina e dall'Albania. Nonostante tutto
quello che e' stato intrapreso, i dati dell'anno scorso sono ancora
peggiori e tutti i paesi dei Balcani occidentali segnalano una
crescita di richieste di asilo. Per quanto riguarda la Serbia, 90 per
cento dei richiedenti sono rom, poi albanesi, meno di tutti quelli di
nazionalita' serba. Anche dalla Macedonia il maggior numero sono rom,
mentre dall'Albania arrivano soltanto albanesi, dalla Bosnia rom,
bosgnacchi e serbi, così come, in maniera simile, anche dal
Montenegro. Secondo Stiglmayer si dovrebbe trovare una soluzione del
problema, ma il ritorno al regime di visti non sarebbe giusto poiche'
colpirebbe milioni di persone che non hanno abusato della
liberalizzazione e sarebbe un cattivo messaggio per i paesi che
lavorano per adempiere i criteri necessari ad introdurre il regime
senza visti. A giudizio di Stiglmayer verrebbe compromessa la fiducia
della gente nell'Ue e l'intero processo di integrazione europea. Nel
cercare una soluzione del problema si dovrebbe utilizzare l'esempio
dei Paesi che hanno introdotto cambiamenti nelle procedure per
risolvere lo status dei richiedenti asilo. In Germania, in Svezia o
in Belgio sono durate a lungo oppure durano ancora. Il Belgio lo ha
cambiato quest'estate, spiega la rappresentante dell'ESI, e adesso si
attendono gli effetti. La Germania ha impegnato recentemente un gran
numero di persone che esaminano le richieste d'asilo che vengono
risolte nell'arco di circa 10 giorni. I tedeschi dovrebbero
ulteriormente sviluppare questa soluzione, cosa che non stanno
facendo, conclude Stiglmayer.
NEW ESI report
1 January 2013
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