venerdì 14 ottobre 2011

GRECIA: LA CRISI ECONOMICA FA MANGIARE MENO E MEGLIO

Il mercato centrale di Atene
(Foto Kevin Nugent /Flickr)
Nove greci su 10 hanno modificato le proprie abitudini alimentari da quando la crisi economica ha cominciato ad intaccare pesantemente i redditi familiari. Un greco su quattro ammette poi di poter acquistare solo gli alimenti strettamente necessari. Lo rivela un sondaggio sulle abitudini alimentari della gente condotto il mese scorso da Kepka, un associazione per la difesa dei consumatori, che ha intervistato un campione di 1260 persone e i cui risultati sono stati confrontati con un'analoga ricerca effettuata 5 anni fa. Dall'indagine risulta che il 20% degli intervistati ha indicato la crisi economica come fattore principale del cambiamento delle abitudini alimentari: cinque anni fa solo il 2,6% rispose che la spesa era influenzata dalla disponibilità economica.

Nell'acquisto di generi alimentari la salute resta comunque al primo posto delle preoccupazioni: quasi il 42% degli intervistati dichiara, infatti, di avere sempre in mente un'alimentazione sana quando acquistano cibi. Dal sondaggio, in effetti, emerge che i consumi di latte, pane, frutta e verdure sono cresciuti sino a raggiungere un livello quasi quotidiano, mentre numerosi intervistati dichiarano di aver drasticamente ridotto il consumo di carne di maiale, bibite gassate e patatine fritte. Se non fosse che un tale risultato andrebbe ottenuto attraverso la corretta informazione ed educazione alimentare, verrebbe da dire che non tutti i mali vengono per nuocere. L'Italia finirà come la Grecia?

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