Stretta di mano tra Gul e Napolitano (AA Photo) |
La visita di Gul in Italia è stata
preceduta, lunedì e martedì, dall'arrivo ad Ankara del presidente
francese Hollande per una visita definita “storica” dai media
turchi e internazionali, ventidue anni dopo quella di Francois
Mitterand. I colloqui hanno riguardato il percorso d’adesione
all’Ue della Turchia e l’apertura di nuovi capitoli negoziali
durante il semestre di presidenza europea della Grecia: il 17
(politiche monetarie ed economiche), il 22 (politiche regionali) e il
23 (riforma giudiziaria). Altro tema affrontato la crisi siriana, con
particolare riferimento alla conferenza Ginevra 2.
Riguardo al percorso europeo di Ankara,
Hollande ha chiarito che “la Francia non è nella posizione di
fermare il negoziato d’adesione”, aggiungendo tuttavia che Parigi
si riserva di approvare l’ingresso della Turchia “mediante
referendum” al termine del processo. “L’Unione europea può
contribuire alla trasformazione della Turchia attraverso il processo
di adesione”, ha detto il presidente Hollande, chiarendo quindi che
la Francia non fermerà i negoziati e sosterrà l’apertura di nuovi
capitoli.
La visita di Hollande ha segnato anche
e soprattutto l’inizio di una nuova cooperazione economica tra i
due paesi, uniti da interessi comuni. “Abbiamo individuato un nuovo
obiettivo di 20 miliardi di euro di scambi bilaterali”, ha detto il
presidente turco Gul. Nel corso della visita, sono stati infatti
firmati vari accordi nei settori della sicurezza, dell'energia e
delle infrastrutture. Non a caso Hollande era accompagnato da 50
imprenditori francesi oltre che dai ministri degli Esteri, del
Commercio estero, della Difesa, dell’Energia, dello Sviluppo e
dell’industria e dell’Agricoltura.
Il tema dell'adesione della Turchia
all'Unione Europea è stato al centro anche dei colloqui del
presidente turco in Italia: “L'Italia e' uno dei piu' grandi
sostenitori dell'adesione della Turchia all'Ue, ha ricordato Gul, al
quale Napolitano ha confermato la posizione ufficiale del nostro
paese: “Nel semestre di presidenza italiana di turno dell'Ue,
l'Italia rilancera' in tutti i sensi il negoziato Ue con la Turchia,
pur sapendo che ci sono questioni complesse e spinose da risolvere”.
Ma oltre ai rapporti politici, la
Turchia presta massima attenzione alle relazioni economiche e
commerciali con l'Italia che, nonostante la crisi economica in
Europa, mantengono un ingente volume totale di scambi, come ha
sottolineato il presidente Gul. Che giovedì mattina, infatti,
accompagnato dal vice premier Ali Babacan, e insieme al ministro
italiano degli Esteri Emma Bonino e al viceministro dello Sviluppo
economico Carlo Calenda, ha partecipato al primo'Matching Italia-Turchia', promosso
dall'agenzia del sistema camerale Network Globale per
l'internazionalizzazione di micro, piccole e medie imprese.
In questo scenario, appaiono senz'altro
patetiche, per non dire stupide, le parole del segretario della Lega
Nord secondo il quale “Napolitano farebbe meglio a tacere” peché
“la maggioranza degli italiani non vuole un'Europa islamica”. Chi
dovrebbe tacere semmai è proprio il leader leghista, a cui
evidentemente nessuno ha detto che l'attuale interscambio italo-turco
si attesta su oltre 21 miliardi di dollari. E che un ulteriore
sviluppo del rapporto privilegiato tra i due Paesi, può
rappresentare un vantaggio ed un'opportunità che le imprese italiane
non devono lasciarsi sfuggire. Che poi ad Istanbul ci siano minareti
invece che campanili credo interessi molto poco agli imprenditori
padani.
Nessun commento:
Posta un commento