Boris Tadic quando guidava il Partito Democratico |
Di Marina Szikora
Con le elezioni anticipate indette per
il prossimo 16 marzo, l'attenzione in Serbia e' puntata sui
principali candidati e partiti in gara, coalizioni pre e post
elettorali e cambiamenti all'interno dei singoli partiti. Cosi'
settimana scorsa in primo piano la decisione dell'ex presidente della
Serbia ed ex presidente del Partito Democratico (DS), Boris Tadić di
lasciare il partito di cui e' stato membro da quando questo partito
e' stato fondato nel 1990. La sua decisione Tadić l'ha spiegata
dicendo che abbandona il DS perche' in questo gruppo politico stanno
tornando persone che hanno fatto guadagnare in passato al partito gli
epiteti di “corrotto” e “affarista”. La sua decisione di
lasciare il partito, ha aggiunto Tadić, non e' contro i membri del
DS ma contro queste persone. Tadić si e' detto convinto che la
Serbia ha bisogno di un nuovo Partito Democratico il quale potra'
garantire una pace permanente nei Balcani occidentali. Va ricordato
anche che Tadić fu eletto presidente della Serbia il 27 giugno 2004
e ha riconfermato il suo mandato il 3 febbraio 2008 vincendo contro
il suo sfidante all'epoca, Tomislav Nikolić, allora candidato
dell'ultranazionalista Partito radicale serbo (SRS). Dallo stesso
Nikolić [che nel frattempo ha lasciato il SRS il Partito serbo del
progresso, n.d.r.], Tadić è stato poi sconfitto alle elezioni
presidenziali del 2012.
La scorsa settimana ci sono state
speculazioni mediatiche che alle prossime elezioni anticipate Tadić
guiderebbe un largo movimento democratico il cui nome dovrebbe essere
“Forum democratico”.
Domenica poi l'annuncio ufficiale di
Tadić che correrra' alle elezioni anticipate, ma che non c'e' tempo
per formare un partito e che questo non sarebbe stato nemmeno il suo
piano. Tadić ha spiegato poi la sua decisione di partecipare alle
elezioni perche', come ha detto, l'attuale potere non ha nessun
concetto, l'opposizione ha una politica ancora piu' debole mentre
oltre un milione di cittadini non sanno ancora cosa fare. Secondo
Tadić, la Serbia ha bisogno di una organizzazione politica simile al
Partito Democratico di una volta. Ritiene che per lui sara' un
successo oltrepassare il dieci per cento di voti. L'ex presidente
della Serbia valuta inoltre che sarebbe pericoloso se la Serbia
cadra' nelle mani di un solo partito politico quale il Partito Serbo
del Progresso.
Le scosse all'interno del maggiore
partito di opposizione proseguono anche questa settimana e ci sono
diversi componenti del partito che lo abbandonano. Ad analizzare la
situazione nel Partito Democratico sono l'analista Milan Nikolić e
la sociologa ed esponente politico Vesna Pešić. Entrambi concordano
che il DS con la divisione e' molto indebolito. Nikolić pero'
ritiene che con l'allontanamento di Tadić questo partito forse non
riuscira' nemmeno ad oltrepassare la soglia elettorale. Secondo
questo analista, la posizione di Boris Tadić e' invece migliore
perche' adesso puo' scegliere un proprio concetto politico e le
persone. Vesna Pešić invece vede la precedenza nell'opzione riunita
intorno all'attuale presidente del partito Dragan Đilas perche'
secondo la sua opinione il DS si e' liberato da tutti i responsabili
della sconfitta elettorale del 2012 [il partito perse la presidenza
della repubblica ma anche il governo, dato che il Partito socialista
di Ivica Dacic ruppe l'alleanza con il DS e per allearsi con il
partito di Nikolic, n.d.r.].
Il maggiore partito governativo, il
Partito serbo del progresso del presidente Nikolic, guidato
dall'attuale vicepremier uscente Aleksandar Vucic, condurra' una
campagna positiva per le prossime elezioni. Lo promette Vučić,
rispondendo cosi' agli avversari. Vučić ha detto che proporra' che
il suo partito dopo le elezioni non sia l'unico a formare il governo.
Da qui anche la sua convinzione nella vittoria elettorale. “Noi
condurremo una campagna positiva, chiederemo il sostegno del popolo
per la nostra responsabilita' e serieta' e non mentiremo ne' diremo
che possiamo farcela da soli”, ha detto Vučić. Il leader del
Partito serbo del progresso ha precisato che il loro programma e il
loro progetto e' quello di riforme complete e l'obiettivo e' di
garantire piu' lavoro per i giovani, sollecitare lo spirito
imprenditoriale, garantire sicurezza ai pensionati e proseguire con
la lotta contro la corruzione e criminalita'.
Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale
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